CATANIA – Giornata di presentazioni alla questura di Catania: oggi, infatti, si è insediato il nuovo questore Giuseppe Gualtieri, presentatosi alla stampa alle ore 11.
Entrato nella polizia nel 1983, non è la prima volta che il questore Gualtieri, calabrese di Catanzaro, ricopre una carica in Sicilia. Nel 2005, infatti, fu impegnato alla questura di Palermo con la carica di dirigente della squadra mobile.
Dopo essere stato protagonista nell’aprile 2006 del coordinamento della cattura del boss latitante Bernardo Provenzano, arriva per lui la carica di questore, succedendo a Marcello Cardona, trasferito a Milano.
“È una realtà complessa quella catanese – dichiara Gualtieri -. È fondamentale che avvenga un cambio di mentalità anche grazie all’incontro con le associazioni, volontari e parlando con la gente. Ogni cittadino che riusciamo a portare dalla nostra parte facendogli capire che il rispetto delle regole è un aspetto fondamentale, potremmo già considerarlo un grande successo“.
Lo stesso questore ha voluto soffermarsi sulla tutela del territorio catanese: “Ci impegneremo al massimo, anche perché Catania ha tra le sue criticità diversi problemi caratteriali. Il controllo militare del territorio da solo non basta: è necessario un generale cambio di mentalità al fianco dell”attività di sorveglianza militare che continuerà e aumenterà” – conclude Gualtieri.
Tra i vari aspetti toccati dal neo questore in conferenza stampa non poteva mancare un cenno all’ambito calcistico, in cui Gualtieri è già inserito facendo parte della commissione della Corte d’Appello federale, soffermandosi in particolar modo sul rapporto con la tifoseria: “Io sono apertissimo al dialogo. Sarà sicuramente un aspetto molto complesso da curare, anche perché sarà un rapporto che si costruirà con non poche difficoltà. Ricordiamo tutti episodi tristi del passato che hanno colpito nel cuore la città di Catania e che potrebbero lacerare il rapporto – afferma Gualtieri -. Anche in questo caso affinché possa avvenire un salto di qualità tecnica, è necessario un salto di qualità anche nella tifoseria. Secondo la mia lunga esperienza, anche da appassionato, se esiste una tifoseria che ha raggiunto un certo grado di maturità, la squadra ne potrà trarre solo beneficio”.
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