CATANIA – Un dramma continuo per l’istituto Oda – Opera Diocesana di Accoglienza – di Catania, ente ecclesiastico che offre assistenza alle famiglie dei diversamente abili della provincia.
Poche settimane fa, la notizia choc dell’apertura di un’indagine contro l’arcivescovo di Catania, monsignor Salvatore Gristina, accusato, in concorso con monsignor Santo Russo e altri, di appropriazione indebita, ha sconvolto tutta la comunità.
Mentre continua l’indagine, a subire le conseguenze del deficit economico dell’ente sono principalmente lavoratori e disabili. Da un lato, infatti, medici, infermieri, operatori sanitari e autisti spesso sono costretti a scioperare per stipendi non pagati o retribuzioni ricevute con grande ritardo; dall’altro, ogni disagio influenza, in maniera più o meno diretta, i servizi offerti dall’ente agli assistiti.
Questa situazione va avanti, tra alti e bassi, da diversi anni, ma quest’estate appena trascorsa è stata particolarmente dura per la fondazione. In particolare, dall’inizio di luglio, il servizio pullman per raggiungere i vari istituti di cura è stato sospeso per il comune di Catania. Di conseguenza, ben 109 assistiti del “semiconvitto” si sono visti costretti a rimanere a casa e alcune famiglie hanno dovuto provvedere al trasporto privatamente, pagando elevate somme di denaro.
La sospensione del servizio per i disabili residenti a Catania sarebbe la conseguenza di una convenzione scaduta e non rinnovata per un accordo non raggiunto sull’adeguamento economico richiesto dall’Oda.
Numerosi genitori e dipendenti esasperati hanno protestato in piazza Duomo lo scorso 17 agosto, in occasione dei festeggiamenti estivi in onore della Santa patrona della città, chiedendo risposte immediate.
Il 3 settembre scorso si è tenuto un nuovo sit-in, dove sono state presentate le soluzioni dell’amministrazione comunale, che ha dichiarato di voler offrire il servizio ai diversamente abili con l’ausilio di cooperative esterne.
“Sono moderatamente ottimista per la soluzione di potere assistere, con le cooperative del privato sociale che si sono rese disponibili col Comune, tutti i 109 disabili che hanno necessità di essere trasportati negli istituti di cura”, ha dichiarato il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, dopo aver incontrato le famiglie e i vertici Oda (tra cui il direttore Santo Nicosia) in piazza Università assieme all’assessore Giuseppe Lombardo.
Mercoledì 5 settembre, secondo quanto rivelato dal primo cittadino catanese, l’assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche per la famiglia dovrebbe incontrare le cooperative per chiudere l’intesa tanto sperata dai genitori dei 109 ragazzi bisognosi di assistenza.
Alla riunione hanno preso parte anche una delegazione sindacale della Cgil e Salvo Mirabella, presidente dell’associazione per disabili “Come Ginestre”.
Le segretarie confederali della Cgil, Rosaria Leonardi e Pina Palella, che hanno seguito l’intera vicenda a fianco delle famiglie, hanno rivelato un ulteriore problema, che impedirebbe, almeno per ora, di considerare la questione “risolta”: il Comune avrebbe avviato i bandi destinati alle cooperative per la presa in carico di soli 80 disabili, lasciandone 29 di fatto privi del servizio richiesto.
“Non abbiamo potuto accettare neppure la proposta di ‘alternare’ i disabili nella fruizione del servizio. A fronte dei ‘no’ dei genitori e del sindacato, l’assessore e il sindaco hanno anticipato la volontà di chiedere all’Oda la messa a disposizione di uno dei propri mezzi da destinare all’uso delle cooperative ai fini del trasporto di tutti i disabili”, hanno dichiarato le sindacaliste.
L’intesa con l’Opera Diocesana di Accoglienza è di fatto necessaria per risolvere questo ennesimo incomodo, come spiega il sindaco Pogliese, che dichiara di dover ancora “superare un ostacolo burocratico con la Motorizzazione per un bus, che la stessa Oda metterà a disposizione per rispondere concretamente ai disagi delle famiglie”.
Intervenendo sulla vicenda con una lettera, pubblicata ieri sulla pagina Facebook dell’Oda, l’avvocato Adolfo Landi ha rassicurato le famiglie, garantendo l’impegno della fondazione e smentendo alcune voci su ulteriori tagli al semiconvitto.
A conclusione della sua dichiarazione, l’avvocato ha auspicato anche la collaborazione tra tutte le parti coinvolte a favore degli assistiti: “La soluzione del problema passa dal mettere al centro i bisogni delle famiglie dei disabili, tutte, non solo le 109 oggi purtroppo colpite da questo problema, che per l’Oda hanno sempre rappresentato la priorità, senza divisioni, senza cercare facili scorciatoie, ma costruendo invece un fronte unitario, costituito dalle stesse famiglie, dall’Oda e dall’amministrazione comunale, per affrontare, nel solo interesse degli assistiti, il problema nella sua unica e reale dimensione, che è in questo caso quella di individuare le risorse necessarie al Comune per assicurare i servizi”.
La questione trasporti rimarrebbe ancora parzialmente irrisolta, ma sembra che tutte le parti coinvolte siano ben disposte a cercare la soluzione ideale affinché tutti i disagi della scorsa estate rimangano solo un brutto ricordo per i disabili coinvolti.
Immagine di repertorio