CATANIA – “Gli ospedali italiani sono presi d’assalto dai cittadini, che evidentemente trovano risposta alle loro esigenze di salute. Da quando c’è questo Governo, qualcuno, continua a dire che la sanità pubblica italiana è moribonda ma io non credo sia così“, è quanto afferma il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in visita all’ospedale San Marco di Catania. La struttura ospedaliera di Librino è una delle più moderne e innovative del panorama sanitario siciliano, per questo motivo Schillaci ha scelto di visitarlo.
L’incontro nella struttura ospedaliera è stata organizzata dal deputato nazionale Francesco Ciancitto, componente della commissione Sanità della Camera dei Deputati. Presenti all’evento anche l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, il rettore dell’Ateneo catanese Francesco Priolo e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico, Gaetano Sirna.
Il Ministro, durante l’incontro, è intervenuto anche sul tema dell’assalto ai Pronto Soccorsi: “Cercare di decongestionare l’afflusso dei pazienti dai Pronto Soccorsi è il primo aspetto al quale stiamo dando seguito, perché dai dati in nostro possesso, quasi due terzi degli accessi sono dovuti a persone in codice bianco o verde che potrebbero trovare risposta alle loro richieste in altri luoghi e non negli ospedali – continua Schillaci -, quindi, confido nel Pnrr per cambiare la sanità“.
La visita del Ministro all’Ospedale San Marco
Chiude il reparto del “San Vincenzo” di Taormina e l’attività dal 1° luglio sarà gestita al Civico di Palermo. Decisione che mette a rischio la vita dei piccoli pazienti che dovranno spostarsi da Taormina, Ispica e Catania verso il capoluogo della Sicilia. “Troveremo sicuramente una soluzione, nell’interesse dei pazienti e dei più piccoli, nei giorni scorsi è arrivata una lettera e stiamo vagliando le direzioni generali del Ministero che si occupano anche della programmazione“, afferma Schillaci.
“La carenza di personale riguarda, soprattutto, gli infermieri piuttosto che i medici. Quest’ultimi mancano per alcune specialità, che stiamo cercando di rendere più attrattive. Siamo intervenuti con il Decreto legge 34 sui Pronti Soccorsi e sulle emergenze, per far si che chi lavora abbia un’indennità maggiore in quanto, è stato riconosciuto come lavoro usurante. Per gli infermieri c’è un reale problema di carenza che riguarda anche altri Paesi Europei. Stiamo cercando qualche nazione estera, in cui gli infermieri sono formati bene, per fare degli accordi e farli lavorare in Italia“, sostiene il Ministro della Salute.
In foto il Ministro e la mamma che ha ricevuto il trapianto
Nel corso della sua visita, il Ministro, ha conosciuto la mamma che ha dato alla luce una bambina a seguito di un trapianto di utero, ricevuto da una donna non più vivente. Un evento che ha segnato la fine di un percorso realizzato allo scopo di curare l’infertilità, progettato e seguito dal Centro Trapianti dell’azienda, diretto da Pierfrancesco Veroux, in stretta collaborazione con la Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro diretta dal Prof. Paolo Scollo.
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