Pugno al volto e trauma facciale all’ospedale Garibaldi: vittima un operatore del 118

CATANIA – Violenta aggressione al Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi di Catania: vittima un operatore Seus del 118 intento a trasferire un paziente in codice giallo per problemi respiratori nel nosocomio del capoluogo etneo.

A denunciare l’episodio Calogero Coniglio, sindacalista della FSI-USAE (Federazione Sindacati Indipendenti – Unione Sindacati Autonomi Europei).

Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe stata aggredita, apparentemente senza ragione, da un altro paziente, che lo avrebbe colpito al volto. L’uomo avrebbe riportato un trauma facciale.



Dura la condanna dell’episodio, l’ennesimo in Sicilia: “L’autista soccorritore, C.S., nostro associato, è solo l’ultimo operatore in ordine di tempo che ha dovuto patire le conseguenze di un comportamento violento dichiara Renzo Spada, Coordinatore Regionale della Fsi-Usae Seus 118 – bisogna aggiungere anche le aggressioni fisiche e verbali quando svolgono un intervento per strada e nelle abitazioni private. Andando a ritroso, si troverebbero parecchi episodi di autisti soccorritori della Seus, infermieri e medici nelle ambulanze presi a pugni in strada o nei vari pronto soccorso. In ambulanza, queste tre figure sono operatori sanitari insostituibili, in prima linea nell’assistenza, dove ogni intervento può nascondere insidie peggiori per la propria incolumità fisica. Ormai quella delle aggressioni agli operatori del 118 sta diventando una vera e propria emergenza in Sicilia come quelle che avvengono nei pronto soccorso”.

L’organizzazione sindacale ha espresso la propria solidarietà all’operatore ferito, nella speranza che episodi del genere non si ripetano nuovamente.

Immagine di repertorio