Proteggere l’ambiente, scatta la protesta per gli alberi capitozzati a Catania

CATANIA – Si moltiplicano le segnalazioni e le proteste, da parte dei residenti e commercianti del quartiere Borgo-Sanzio, per la pratica barbara della capitozzatura degli alberi in Piazza Croce Rossa Italiana.

“Una morte lenta e silenziosa è quella inflitta a moltissimi dei nostri alberi. Il nostro verde pubblico. Capitozzati, privati totalmente della loro chioma. Dimenticati e maltrattati, non ti accorgi più della loro esistenza. Sono invece importantissimi per l’ecologia urbana e globale. Bisogna assicurare la sopravvivenza degli alberi e la nostra stessa incolumità”. 

Interviene il presidente del Comitato Cittadino Vulcania Ambiente, Angela Cerri, precisando che “la potatura degli alberi fa parte della gestione ordinaria del verde urbano. Ma, il risultato che ci consegnano spesso le imprese del verde a volte è davvero raccapricciante. Alberi con la chioma mozzata, scheletri senza foglie, figure informi più simili a sculture postmoderne che a esseri viventi. È questo il trattamento riservato a scadenze prestabilite al verde urbano ed extraurbano un po’ ovunque”.

Come spiegato, questa pratica è molto diffusa e usata da decenni, motivata con la convinzione illusoria di risparmiare denaro ed evitare problemi. A niente sono servite le battaglie condotte, da anni, dalle associazioni e dai comitati ambientalistici. La presenza della vegetazione in aree urbane è indispensabile per la purificazione dell’aria, la regolazione del clima, la difesa del suolo dall’erosione e la riduzione dell’inquinamento acustico.

La capitozzatura è una pratica perversa che nel quartiere ha assunto una diffusione allarmante e che si conferma essere la principale minaccia per gli alberi delle città. “Non ci stiamo! Esigiamo più attenzione e cura per i nostri alberi. Le potature degli alberi vanno eseguite con criterio, sotto la direzione di agronomi, forestali, naturalisti e botanici bravi e appassionati che abbiano assunto le giuste competenze in merito. Non si può far potare gli alberi a personale privo di ogni minima esperienza e che provoca danni irreparabili. La condizione indispensabile per tutto ciò sarebbe l’approvazione di un piano\regolamento del verde, lo strumento democratico per eccellenza, visto che la democrazia funziona sulla base di regole condivise e non sulla convenienza o sul punto di vista personale di questo o quell’amministratore o di questo o quel dirigente”.

Poi, continua: “Il piano del verde urbano è un importantissimo strumento finalizzato alla programmazione degli interventi per regolamentare lo sviluppo quantitativo e qualitativo, la manutenzione e la gestione del verde urbano in funzione degli obiettivi e delle specifiche esigenze del territorio per tutelarlo e valorizzarlo. Un piano che nasca una buona volta dal confronto fra i vari portatori di interesse e che fissi una volta per tutte i criteri per la scelta, l’impianto e la manutenzione del verde, potrebbe porre fine a decenni di polemiche e incomprensioni. Ma qualcuno lo sente forse come una limitazione del proprio potere”.