Prodotti ittici senza tracciabilità e pesca abusiva al porto di Catania, scattano le sanzioni

Prodotti ittici senza tracciabilità e pesca abusiva al porto di Catania, scattano le sanzioni

CATANIA – La Capitaneria di portoGuardia Costiera di Catania ha svolto in questi giorni, congiuntamente con gli Uffici marittimi di Riposto e Acireale, un’intensa attività di controllo, finalizzata al contrasto delle attività illecite in materia ambientale e di pesca marittima, in tutto il territorio di giurisdizione, all’interno dei porti, nei punti di sbarco dei prodotti ittici, nei centri di maggior commercializzazione e lungo le arterie stradali utilizzate per il trasporto.

L’attività operativa si è svolta continuativamente, sia in orario diurno che notturno, consentendo l’accertamento di due illeciti amministrativi per un importo complessivo di 3mila euro al M.A.A.S. di Catania, per mancanza di documenti di tracciabilità e conseguente sequestro di 357 kg di alaccia e 216 kg di vongole e cozza.

Nel corso delle attività di polizia marittima, i militari del battello GC. B128 hanno effettuato un sequestro di una rete di circa 500 metri di lunghezza, “calata” abusivamente all’interno del porto di Catania da ignoti.

In particolare, per quest’ultima violazione, con riguardo agli aspetti legati anche alla sicurezza della navigazione delle unità navali in ingresso/uscita dal porto catanese, sono in corso le attività di polizia giudiziaria tese all’individuazione dei responsabili e il conseguente deferimento alla autorità giudiziaria competente.

L’attività di controllo del territorio a terra e a mare rientra nello svolgimento delle attività istituzionali della Capitaneria di porto – Guardia Costiera etnea eseguite in aderenza alle indicazioni del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, a tutela del prezioso patrimonio dell’ecosistema marino.

Foto di repertorio