Prezzo del pane? Se aumenta me lo faccio a casa!

CATANIA – All’inizio di novembre vi abbiamo segnalato una repentina e imminente impennata sul prezzo del pane.  A circa 15 giorni dall’annunciato “caro-pane” abbiamo voluto verificare se e in che termini il rincaro ha avuto luogo e quali effetti ha sortito su produttori e consumatori.

“Al momento non abbiamo subito nessun aumento sul prezzo delle farine e, di conseguenza, non siamo stati costretti ad aumentare il prezzo del pane” – commenta il titolare di un noto panificio di via Gabriele D’Annunzio -. Ciò che ci preoccupa sono, piuttosto, le spese di gestione dell’attività”.

Siamo oberati di tasse, tributi, imposte e utenze – prosegue il panificatore – che ci stanno mettendo in grosse difficoltà e nonostante tutto cerchiamo di andare avanti senza far gravare la situazione sui nostri clienti. Se fossimo costretti ad aumentare il costo del pane, probabilmente, ne perderemmo una buona parte perché, spesso, il consumatore non conosce i retroscena della gestione di un’attività e magari preferisce andare altrove a cercare un risparmio maggiore”.

Un altro panificatore della zona commenta: “Il costo della farina al momento non ha subito cambiamenti, per fortuna. Oggi non si sta potendo più vivere. Gestire un’attività è diventato davvero complicato e, anche le spese quotidiane, come la frutta e la verdura, sono diventate insostenibili”.

“Se fossimo costretti ad aumentare il costo del pane – prosegue – non ne saremmo felici. Certamente sarebbe un’entrata maggiore per noi, ma se dobbiamo sostenere maggiori costi la situazione non cambia. A rimetterci sarebbe solo il cliente”.

Per le strade della zona, nei pressi di via Monserrato, abbiamo raccolto anche le voci dei consumatori.

“Riesco a stento a fare la spesa e ad avere qualcosa da mangiare a fine mese – ci racconta una pensionata di 72 anni -. Dopo anni di lavoro e tanti sacrifici mi ritrovo con una pensione minima a dover affrontare una infinità di spese”.

Proseguendo su largo Rosolino Pilo ci imbattiamo in un gruppo di studenti, ai quali chiediamo se hanno riscontrato un aumento generale dei generi alimentari e del pane, in modo particolare.

“Proprio sul pane non ho notato nessuna variazione, o perlomeno, non poi così significativa – commenta Paolo, studente fuori sede della facoltà di Ingegneria -. La vita da pendolare non è facile già di per sé e le spese che i miei genitori sono costretti ad affrontare per mantenermi agli studi non sono poche. Per questo si cerca sempre di risparmiare dalle piccole alle grandi cose”.

“Se anche il prezzo di un bene primario come il pane aumentasse, probabilmente imparerei a farlo a casa” – conclude ironicamente.

Al momento, dunque, sul prezzo del pane nessun allarme. Il riscontro che abbiamo avuto per le vie della città evidenzia l’esistenza di altri, altrettanto importanti, problemi ai quali rivolgeremo la nostra attenzione.

Marco Bua

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