CATANIA – Viaggiare è un hobby che accomuna tante persone. Che sia un viaggio di piacere o di lavoro, culturale o semplicemente di puro divertimento, una terra nuova ti arricchisce sempre.
Ogni periodo è ideale per partire, soprattutto in base alla meta che si sceglie, ma l’estate è sempre stata la stagione prediletta per preparare le valigie e staccare la spina anche solo per qualche giorno. Ma se una volta agosto era il mese per eccellenza per le vacanze estive, oggi sembra che i viaggiatori preferiscano luglio o settembre. Si parla, infatti, di ferie ritardate rispetto agli standard consueti.
Sono diversi i fattori che hanno portato a questo cambiamento, ma il primo fra tutti è sicuramente l’aspetto economico. Con la crisi che continua a incombere sulla maggior parte degli italiani, le vacanze low cost sono la soluzione più adatta per chi non ha un grosso budget a disposizione. Nonostante agosto non sia più il mese in assoluto prescelto dai vacanzieri, resta ancora il più dispendioso. Pertanto, sono tanti coloro che ancora devono partire per il loro tanto atteso momento di relax.
Scegliere la giusta meta e l’alloggio potrebbe sembrare semplice, ma in realtà dietro questa decisione si celano tanti fattori. Sono, infatti, numerosi i parametri presi in considerazione prima di effettuare una prenotazione. Oltre all’antico rapporto qualità-prezzo che, soprattutto con la crisi economica, è tra i primi presi in considerazione, oggi entrano in gioco anche le recensioni.
“Sicuramente parto dal rapporto tra prezzo e posizione, che sia adatto per il viaggio che ho programmato – dichiara Orazio, 30enne catanese -. Dopo passo alle recensioni e devo dire che è proprio difficile non farsi influenzare. Credo che il feedback pubblico rappresenti l’evoluzione del commercio digitale. Le trovo molto utili anche perché nel bene o nel male, per esperienza, le ho poi trovate nella maggioranza dei casi veritiere”.
Da diversi anni a questa parte sono nati numerosi siti dove trovare e allo stesso tempo valutare un ristorante, un albergo, una pizzeria. È diventata un’abitudine diffusa controllare siti come TripAdvisor, Booking, Trivago, prima di prenotare anche il tavolo per una semplice cena nella propria città.
Ma quando ci spostiamo, l’attenzione verso i commenti aumenta e sembra che ormai il giudizio degli altri utenti sia diventato fondamentale per le nostre future scelte. “Mi soffermo molto a leggere le recensioni, anzi, spesso sono il primo parametro che controllo, ancor prima del prezzo – afferma Lucrezia, 28enne catanese -. Quindi influenzano moltissimo la mia scelta. Non prenoto mai hotel senza recensioni e mi fermo a leggere almeno 2 o 3 pagine”.
Tutto quello che leggiamo, però, non è sempre frutto del reale pensiero degli ospiti della struttura in questione. Non stupisce, infatti, sentire parlare di false recensioni. Insomma, un nuovo modo di fare pubblicità e abbattere la concorrenza con mezzi poco leali e per fare in modo di mantenere una posizione alta in classifica. Non è un caso che sia molto diffusa la vendita di pacchetti di recensioni da potenziali veri utenti. In questo modo, esercizi commerciali appena aperti riescono a toccare le vette della classifica in men che non si dica, lasciando indietro i luoghi più noti in città, che vantano una lunga storia alle spalle.
“Il pericolo di trovare recensioni false è molto alto – continua la 28enne -. Per questo non mi fermo alla prima, ma ne leggo molte e mi fido di più di quelle negative rispetto a quelle che non criticano nulla. In generale, preferisco leggere per prime quelle negative. Di solito i difetti reali si trovano in più di una recensione”.
Non molto diversa è l’opinione di Orazio. “È chiaro che c’è un rovescio della medaglia, ossia il fatto che queste possano essere manipolate per danneggiare il gestore o descrivere una realtà che non esiste. A patto che siano veritiere o meno – conclude -, credo siano determinanti per confermare la scelta insieme ad altri opzioni, quali la possibilità di annullare la prenotazione senza costi e la posizione”.