Posti di lavoro in cambio di voti: slitta l’udienza del processo a Raffaele Lombardo

Posti di lavoro in cambio di voti: slitta l’udienza del processo a Raffaele Lombardo

CATANIA – Slitta, per impedimento della difesa, l’udienza del processo di secondo grado all’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, imputato per reato elettorale.

Lombardo era stato accusato di aver promesso due posti di lavoro in cambio di voti in favore del figlio Toti, eletto con 9.633 preferenze nella lista del Mpa alle Regionali dell’ottobre del 2012. I posti di lavoro, secondo le dichiarazioni di  alcuni collaboratori di giustizia, avrebbero dovuto essere assegnati a Privitera e Marino in favore dello stesso Marino e di Giuffrida, quest’ultimo in seguito effettivamente assunto.

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali operate dalla questura di Catania, e dall’interrogatorio a Privitera, emerse che Toti Lombardo, al telefono, e Raffaele Lombardo, di persona, gli avrebbero assicurato due assunzioni in un’impresa privata per la raccolta dei rifiuti in cambio di voti.

Il procedimento, istruito dopo il ricorso della procura contro la sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” emessa dal tribunale monocratico presieduto da Laura Benanti, vedrà la prossima udienza il 10 luglio per la quale sono state fissate le repliche delle parti e poi la prima Corte d’Appello di Catania si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.

È stata richiesta dal procuratore generale Busacca la condanna a a un anno due mesi per Raffaele e Toti Lombardo e a 10 mesi ciascuno per gli altri tre imputati.

Fonte immagine: Wikimedia commons