Poliziotto catanese aggredito in casa, Siap denuncia: “Città sonnacchiosa e piena di criminali, serve polo unico di uffici”

CATANIA – La grave aggressione al commissario della Polizia di Stato avvenuta nei giorni scorsi a Catania a opera di un cittadino extracomunitario ha scosso non poco l’ambiente delle forze dell’ordine. L’episodio ha attirato anche l’attenzione del Siap, il sindacato italiano appartenenti polizia che, attraverso la segreteria provinciale etnea, ha voluto porre all’attenzione alcune questioni legate alla sicurezza nel capoluogo catanese.

L’aggressione del commissario di Polizia di Stato, all’interno della propria abitazione, è un episodio traumatizzante per i familiari e per lo stesso operatore che speriamo farà riflettere tutti; numerosi gli attestati di solidarietà e vicinanza al poliziotto e al difficile e complesso operato delle forze dell’ordine catanesi“.

La città – sottolinea il Siap – però rimane sonnecchiante e quasi indifferente all’episodio che appare uno dei tanti, ma come detto da più parti, ‘risolto’ solo perché è stato coinvolto un poliziotto, uno che per mestiere affronta nel quotidiano queste situazioni, un episodio che purtroppo molti cittadini vivono o che hanno vissuto a proprie spese“.

Dopo gli attestati di stima e vicinanza espressi e le richieste di migliorare la sicurezza, il Siap torna a chiedere, ma come dovrebbe essere migliorata la sicurezza in questa città? Ospedali assaltati da incivili, giovani che calpestano le regole e aggrediscono chicchessia (ancora è vivo il ricordo del vigile colpito da un casco) una città piena di soggetti che invece di essere rinchiusi in carcere soggiornano nelle proprie abitazioni, interi quartieri assediati da criminali, la dispersione scolastica e tanto altro ancora“.

Una città che sulla ‘carta’ ha un piccolo esercito di forze dell’ordine (circa 3mila solo tra poliziotti e carabinieri) che sempre e solo sulla carta sono coordinati, ma che di fatto operano indistintamente con progetti diversi. Noi lo abbiamo da sempre denunciato ed è indiscutibile che occorrerebbero ulteriori rinforzi, (a febbraio 2019 raggiungeranno le 40 unità di rinforzo solo per la Questura) ma è anche vero che la dispersione provocata dalle infrastrutture catanesi toglie dalla strada oltre 100 agenti l’equivalente di 50 equipaggi volante“.

I commissariati, ben 5 e tutti con l’organico ridotto al 50% , sono impegnati soprattutto in controlli amministrativi che sebbene sono anche di competenza dell’autorità di Polizia di Stato, dovrebbero essere la punta dell’attività urbana e della polizia locale. Insomma, la coperta dei ‘poliziotti’ si restringe sempre di più e il rovescio della medaglia è immancabilmente, la diminuzione del controllo del territorio. Fatti, che abbiamo ben rappresentato al questore e al prefetto di Catania, come tra l’altro l’assenza di telecamere e la precarietà delle strutture”.

Quindi al ministro Salvini che certamente non potrà duplicare a breve termine poliziotti e carabinieri, noi chiediamo da subito la soluzione per ridurre la situazione di locazione degli uffici, unica in tutta Italia con la costituzione di un polo unico per collocare gli uffici di Polizia e recuperare gli agenti tolti dalla strada per eseguire le vigilanze e le attività amministrative derivanti, ma anche di trasformare i 5 ‘vecchi’ commissariati sezionali, magari in 3 distretti di polizia“.