Picchia la convivente e abusa della figlia 19enne in un casolare: in manette 38enne

Picchia la convivente e abusa della figlia 19enne in un casolare: in manette 38enne

MINEO – I carabinieri di Ramacca, nel Catanese, hanno arrestato un 38enne di origini romene, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltagirone per i reati di maltrattamenti in famiglia, tentata violenza sessuale, atti sessuali e lesioni personali aggravate.

Un vero e proprio calvario per la donna e per i suoi figli, iniziato nel lontano 2008, con vessazioni di ogni genere, come percosse, ingiurie e minacce.

Vittima era soprattutto la figlia 19enne della donn che, la mattina del 7 giugno, ha visto l’uomo irrompere nella sua camera da letto e con la forza ha provato ad avere rapporti sessuali, non realizzatisi solo per l’opposizione energica e le grida della ragazza.

Non arrendendosi di fronte al rifiuto netto espresso dalla giovane, nel pomeriggio del giorno seguente ha preso per le braccia la ragazza costringendola a salire sulla sua auto per condurla in un casolare abbandonato nelle campagne di Mineo, dove ha iniziato a toccarla nelle parti intime, tentando per l’ennesima volta di violentarla.

La vittima, approfittando di un attimo di distrazione dell’energumeno, è riuscita a fuggire per le campagne circostanti raggiungendo la strada provinciale dove, per fortuna, ha trovato assistenza da parte di un uomo e una donna che con la loro auto l’hanno accompagnata alla caserma dei carabinieri di Ramacca.

I militari, vedendola terrorizzata e ferita, l’hanno immediatamente accompagnata nella locale guardia medica dove il sanitario di turno le ha riscontrato ferite lacero contuse agli arti superiori e inferiori, le prime addebitabili alla tentata violenza e le altre dovute alle diverse cadute durante la precipitosa fuga dal suo aguzzino.

Grazie anche all’aiuto della vittima, i carabinieri hanno rifatto il percorso a ritroso fino a giungere al casolare, dove sono stati acquisiti numerosi indizi e rintracciato successivamente l’auto dell’aggressore, che era insieme con la convivente e gli altri due figli.

Identificati gli occupanti dell’auto e posti in sicurezza la madre e i figli, gli investigatori hanno registrato le denunce e le prove conseguite e hanno ordinato la cattura dell’uomo e la reclusione nel carcere di Caltagirone.