ACI CATENA – La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di B.F., 49 anni, indagato per il reato di maltrattamenti contro familiari commesso nei confronti della convivente, ha richiesto e ottenuto la misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari eseguita dai carabinieri di Aci Catena, nel Catanese. Le indagini hanno evidenziato una serie di eventi che hanno visto la donna patire dal mese di agosto 2018 a oggi una vera e propria via crucis.
L’uomo, già arrestato nell’agosto del 2017 per minacce, atti persecutori e lesioni personali commessi nei confronti di un’altra donna, durante la convivenza familiare, ha mostrato una serie di comportamenti vessatori nei confronti della vittima, tenendo un atteggiamento aggressivo, minaccioso e prevaricante, picchiandola quotidianamente con schiaffi e pugni, provocandole lividi ed ematomi, apostrofandola quotidianamente con epiteti irripetibili, ledenti la dignità della persona offesa e privandola spesso della vettura e del cellulare di sua proprietà, assumendo di fatto una posizione di supremazia che ha determinato in lei la contestuale sottomissione fisica e psicologica.
La donna, proprietaria di un esercizio commerciale, in diverse occasioni è stata picchiata e insultata anche in presenza di alcuni clienti e privata del denaro incassato, prelevato dall’uomo senza il suo consenso, tanto che qualcuno dei clienti, conoscendo l’ex marito della donna, dal quale si era separata legalmente dal 2016, lo ha avvertito di quanto stava accadendo.
L’uomo è accorso per affetto in difesa della ex, così come i genitori della vittima, che in più di un’occasione hanno visto la figlia con evidenti lesioni corporee, come taglio al labbro, ematomi agli zigomi, alle braccia, all’altezza dei gomiti, con vistosi ematomi da costrizione, e che erano intervenuti, anche di notte, in casa della figlia che, disperata, chiedeva di aiutarla. Sono stati proprio loro a denunciare tutto ai carabinieri.
Questi ultimi, acquisendo le diverse testimonianze, hanno configurato un quadro probatorio a carico dell’indagato che non ha lasciato alcun dubbio al giudice, il quale, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso la misura restrittiva.
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