CATANIA – Tante famiglie e tanti singoli cittadini hanno risposto all’appello del Sunia e della rete delle associazioni del quartiere, “Piattaforma per Librino“, partecipando oggi al colorato sit-in tenutosi di fronte al Palazzo di cemento di viale Moncada 3.
Ha prevalso la richiesta di una casa, e ad alta voce, di chi la aspetta oramai da decenni; un’attesa che è diventata più esasperata anche a seguito del ritardo della consegna degli alloggi del “palazzone” di Librino . Ma il sit-in ha evidenziato che non tutto è ancora perduto.
Da un lato ci sono le 96 famiglie che attendono la consegna nonostante i problemi di sfratto o le difficili condizioni socio economiche. C’è infatti chi vive in alloggi di fortuna, in bassi infestati da topi e insetti, chi è costretto a una convivenza forzata con familiari in case sovraffollate, chi ha già iscritto i figli a scuola in prossimità del Palazzo di cemento, convinto che a luglio avrebbe avuto la casa.
Dall’altro lato, subito dopo la protesta sono arrivate notizie incoraggianti dall’assessore comunale ai Lavori Pubblici: il Comune di Catania avrebbe infatti individuato economie riconosciute dal Ministero per circa 80mila euro; una somma che potrebbe essere sufficiente per completare i lavori. Per avere certezze, Sunia e “Piattaforma” chiederanno urgentemente un incontro all’assessore, alla presenza delle direzioni coinvolte.
Nel corso della manifestazione, a cui hanno anche partecipato i rappresentanti dell’Auser, dei Briganti di Librino, del Comitato Librino Attivo, e di altre associazioni aderenti alla Piattaforma, si è fatto il punto sulle prossime mosse del gruppo organizzatore. È stato, infatti, programmato un sit-in di fronte alla Prefettura da organizzare entro metà luglio. L’impegno è che non si demorda, sino a quando non saranno consegnate le case e l’intero stabile completato.
“Il quartiere è vicino alle battaglie degli assegnatari – tengono a sottolineare gli organizzatori – per una consegna rapida degli alloggi e perché non vuole ritornare a cadere in situazioni di abusivismo e di illegalità. Ecco perché si deve avere il controllo sulla corretta esecuzione dei lavori“.