Piano Regolatore del porto di Catania, oltre tre ore di dibattito in Consiglio comunale

Piano Regolatore del porto di Catania, oltre tre ore di dibattito in Consiglio comunale

CATANIA – La discussione sul nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP) di Catania è entrata nel vivo in Consiglio comunale, con un dibattito approfondito sulle implicazioni urbanistiche e strategiche che potrebbero nascere con l’approvazione realizzato dall’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale.

La seduta, durata oltre tre ore, è iniziata con una breve sospensione dopo la richiesta della consigliera Gianina Ciancio (M5S), che sottolineando l’assenza della maggior parte della giunta, ha ottenuto dal presidente Sebastiano Anastasi cinque minuti di sospensione.

Scusandosi per il ritardo, è stato il vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Paolo La Greca, a motivare l’assenza del sindaco Enrico Trantino (impegnato a Palermo per un incontro con il commissario europeo per la politica regionale e di coesione), e presentare il piano chiarendo i “punti qualificanti” che avvicinano Adsp e Comune di Catania.

Prp di Catania, i punti qualificanti secondo l’amministrazione 

La Greca ha approfondito i “tre punti qualificanti” all’interno del PRP, cioè quella parte di progettualità del piano regolatore del porto che piace anche all’amministrazione Trantino. Ha citato la separazione tra porto commerciale e nautica da diporto: l’area destinata alla nautica da diporto sarà concentrata nella zona della Capitaneria di Porto, della Vecchia Dogana e di Piazza Alcalà.

Una soluzione che eliminerà le barriere fisiche, renderà accessibile il porto a chiunque, migliorando il waterfront catanese. Piace anche l’obiettivo di separare il traffico merci, concentrandolo a nord del porto, permettendo l’accesso al diporto da Sud. Il progetto prevede, per raggiungere questo obiettivo, la realizzazione di una nuova diga foranea, che si svilupperà lungo il muraglione ferroviario esistente.

È previsto anche un terzo bacino per il cabotaggio e un nuovo accesso commerciale da sud, con una strada che si innesterà su via Domenico Tempio. L’obiettivo è migliorare l’accessibilità al porto e ridurre il traffico pesante in aree urbane sensibili. Questi sono gli aspetti su cui l’amministrazione è d’accordo, ritenendo questa pianificazione congeniale alla città.

I punti del piano regolatore del porto di Catania che non piacciono 

In linea con le osservazioni che, all’opposto, l’amministrazione invierà a Roma, alcuni consiglieri del Movimento per l’Autonomia (Mpa) hanno espresso riserve sul PRP.

“In questo piano regolatore portuale, nonostante lo sforzo importante della direzione urbanistica e dell’amministrazione comunale che hanno cercato di limitare la cubatura massima, purtroppo persistono diverse criticità che come Mpa – hanno scritto in una nota i consiglieri – vogliamo sottolineare con la speranza che possano essere risolte durante il dibattito in aula. Qualora questi dubbi non vengano dissolti, la proposta dovrebbe essere nuovamente discussa con tutte le componenti e le forze cittadine che, in questi giorni, hanno richiesto, con fare costruttivo, audizioni in merito. In caso contrario la proposta non sarebbe accolta favorevolmente”.

Tra gli elementi che necessitano di approfondimento ci sono l’integrazione del porto con la rete infrastrutturale, la gestione della Scogliera dell’Armisi e la compatibilità con il Piano Urbanistico Demaniale Marittimo (PUDM). I consiglieri hanno sottolineato l’esigenza di chiarire le volumetrie previste e garantire un accesso equilibrato tra città e porto.

Le preoccupazioni dei sindacati sul prp. Cisl vede “possibili ripercussioni negative”

Anche la Cisl Catania ha espresso perplessità sul piano, chiedendo un maggiore coinvolgimento delle parti sociali. “Sono tante e arrivano da più parti, anche dalla stessa amministrazione, le perplessità sorte intorno al piano regolatore del porto di Catania, e altrettante le criticità evidenziate anche da noi a suo tempo: invitiamo i consiglieri comunali e tutta l’amministrazione, che dovranno esprimere il parere, a intervenire, approfondendo anche con eventuali emendamenti e modifiche, su uno strumento che, così come originariamente descritto, rischia di avere ripercussioni negative per l’interesse collettivo della città e il bene comune”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl Catania, Maurizio Attanasio.

Anche la Cisl ha comunicato la propria preoccupazione per l’impatto delle nuove volumetrie e per il rischio che all’interno della struttura portuale vengano inserite nuove strutture commerciali con finalità speculative.

“Siamo fortemente preoccupati perché sul tema leggiamo di interventi autorevoli che entrano nel merito e che lanciano un preoccupato grido d’allarme rispetto alla cubatura cementizia, o rispetto ai tentativi, di cui si paventa la forma speculativa, che porterebbero all’interno della struttura portuale ulteriori strutture commerciali e altro ancora. Tutto ciò in barba alla concertazione con tutti gli attori del territorio e ai richiami europei sul consumo di suolo e sulla transizione ecologica”.

Il piano regolatore del porto di Catania al voto in Consiglio il 21 marzo

Il prp predisposto dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale, attualmente al vaglio del Ministero dell’Ambiente per la valutazione ambientale strategica (VAS), verrà votato dal Consiglio comunale di Catania domani, 21 marzo.