CATANIA – Il Centro Controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Catania ha intensificato i controlli sul territorio per contrastare la pesca di frodo e la commercializzazione di pescato in violazione ai trattati nazionali ed europei sulla protezione e tutela della specie ittica, come assegnato dal competente Ministero dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare.
Sequestro alla Pescheria
In un’attività di vigilanza e controllo è stata rinvenuta nella pescheria del mercato del pesce catanese la detenzione e vendita irregolare di circa 30 chilogrammi di novellame di sarda (“muccu”). Gli operatori hanno elevato verbali amministrativi ai trasgressori e il pescato sequestrato è stato sottoposto ai previsti accertamenti di carattere sanitario da parte del personale medico veterinario dell’ASP di Catania, prima di essere devoluto in beneficenza ad enti caritatevoli.
I controlli nell’Acese
Inoltre, i controlli sono proseguiti nella zona dell’acese, dove nella pescheria locale sono stati rinvenuti due esemplari di tonno rosso sottomisura.
Al titolare dell’esercizio commerciale è stata elevata una sanzione pecuniaria.
L’attività preventiva proseguirà su tutto il territorio etneo per tutelare i diritti del consumatore, con particolare riguardo alle garanzie sulla tracciabilità del pescato.
Minaccia per la biodiversità
La pesca illegale e la commercializzazione di pesce in violazione alle normative nazionali ed europee sulla tutela della specie ittica rappresentano una minaccia per l’ambiente marino e la biodiversità, oltre a rappresentare un grave rischio per la salute dei consumatori.
Per questo motivo, le autorità competenti stanno intensificando i controlli e applicando sanzioni severe a coloro che violano le normative in materia di pesca e commercio di pesce.
È importante che i consumatori siano consapevoli della provenienza del pesce che acquistano e che questo sia tracciabile, in modo da garantire la sua sicurezza e la tutela dell’ambiente marino.