Perseguitata per mesi dal compagno, finisce l’incubo di una donna nel Catanese

GIARRE – La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Giarre, ha ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per un 46enne del luogo con precedenti penali. L’uomo è accusato di atti persecutori nei confronti della sua compagna. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Giarre.

L’inizio di un incubo

Le indagini, condotte da un team di magistrati specializzati in reati legati alla violenza di genere, hanno rivelato comportamenti abituali e ripetuti da parte dell’uomo, spesso sotto l’influenza di droghe e alcol, nei confronti della sua compagna. Le indagini sono state avviate dopo le denunce presentate dalla donna, che è stata vittima di continui abusi, sia durante che dopo la loro relazione sentimentale, che era iniziata nel mese di febbraio.

Le prime aggressioni

In particolare, la donna si è rivolta ai carabinieri per la prima volta a metà febbraio, raccontando di essere legata sentimentalmente all’uomo da circa 3 mesi. Aveva riferito che alcuni giorni prima, durante una lite nella sua casa a Mascali, il compagno l’aveva verbalmente e fisicamente aggredita, tirandole i capelli e colpendola con pugni e schiaffi al viso e alla testa.

Dalla colluttazione al trasporto al Pronto Soccorso

Qualche giorno dopo invece, mentre si trovava nell’abitazione del 46enne a Giarre e quest’ultimo era sotto l’influenza di droghe e alcol, era scoppiata una violenta colluttazione. In quell’occasione l’uomo l’aveva nuovamente aggredita con pugni talmente violenti da richiedere il trasporto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Giarre. Durante la lotta, l’uomo aveva persino rubato il suo telefono, impedendole di chiamare i soccorsi.

Dopo la riconciliazione… ancora episodi di violenza

Nonostante la gravità degli episodi, l’uomo era riuscito a convincere la sua vittima a tornare con lui. Tuttavia, poco dopo la riconciliazione, si era verificato un secondo episodio di violenza, denunciato anch’esso alla stazione di Giarre. Era avvenuto alla fine di giugno, quando la donna era andata a casa del compagno per passare la serata insieme. Tuttavia, a causa dell’uso di droghe, l’uomo l’aveva insultata, minacciata e fisicamente aggredita con calci e pugni su tutto il corpo. La costringeva anche ad accompagnarlo a San Giovanni Galermo per acquistare droga, sottraendole denaro dalla borsetta. Durante il tragitto di ritorno a Giarre, l’uomo aveva continuato a percuotere la compagna, tirandole i capelli e sbattendole la testa contro il cruscotto dell’auto. La donna era stata costretta a scendere dalla macchina e chiedere aiuto a dei passanti. Successivamente, era tornata a casa e si era recata nuovamente in ospedale.

Condotto agli arresti domiciliari

Il Giudice dell’Udienza Preliminare della Procura di Catania ha quindi ordinato che il 46enne fosse posto agli arresti domiciliari a Giarre, con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico, al fine di prevenire ulteriori atti di violenza nei confronti della sua ex compagna.