Paternò, il sindaco: “Difenderò con i denti Punto nascite del Ss. Salvatore”

PATERNÒ – Questione ospedale. Il sindaco di Paternò, Mauro Mangano invierà una diffida contro la chiusura del Punto nascite del SS. Salvatore, indirizzata all’Asp 3 e alla Regione.

 

«Siamo assolutamente contrari alla decisione di chiudere, fra pochissimi giorni, il Punto nascite del nosocomio paternese. A prescindere da quanto è stato approvato nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera, la quale prevede il trasferimento del reparto di Ginecologia all’ospedale Maria SS. Addolorata di Biancavilla, allo stato attuale riteniamo che quest’ultimo non presenti le condizioni minime di sicurezza sanitaria. Pertanto, se in questo momento vi è la necessità di accorpare i due reparti, ancor prima che i lavori nel nuovo ospedale di Biancavilla si completino, chiediamo che tale accorpamento avvenga nel nosocomio di Paternò. Il reparto di Ginecologia dell’ospedale SS. Salvatore può infatti garantire un miglior confort alberghiero, rispettando i requisiti minimi previsti attualmente per la degenza delle puerpere, con stanze occupate massimo da due posti letto con bagno in camera, mentre nel nosocomio di Biancavilla il reparto presenta i servizi igienici solo nel corridoio. La struttura di Paternò può inoltre garantire migliori requisiti di sicurezza sanitaria, avendo una sala parto più attrezzata, inoltre, a differenza dell’ospedale di Biancavilla, esso è dotato di un centro trasfusionale, disponibile in caso di emergenza, nonché di un servizio di Cardiologia e di un’unità di Radiologia attiva ventiquattr’ore su ventiquattro“.

Sulla stessa onda il vicesindaco Carmelo Palumbo. “È evidente che allo stato attuale Paternò è l’unica opzione eleggibile e dunque non possiamo tollerare che la salute dei nostri concittadini venga messa a repentaglio da una scelta del genere. Per le ragioni suddette, invieremo immediatamente una diffida formale contro la chiusura del Punto nascite del SS. Salvatore, indirizzata a tutti gli organi preposti, ovvero al commissario straordinario dell’Asp 3, Rosalia Murè, al presidente della Regione, Rosario Crocetta e all’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino e per conoscenza, al prefetto di Catania, Maria Guia Federico».