Paternò, nascondeva munizioni e un ordigno “fai da te” in casa propria: denunciato 42enne

Paternò, nascondeva munizioni e un ordigno “fai da te” in casa propria: denunciato 42enne

PATERNÒ – Continua ininterrottamente l’impegno dei carabinieri nel contrasto alla detenzione illegale di armi ed esplosivi. Questo fenomeno, rappresenta una grave minaccia per la sicurezza pubblica, pertanto la repressione risulta fondamentale.

Controlli a Paternò contro la detenzione illegale di armi ed esplosivi

Proprio a tal proposito, nell’ambito di un’attività investigativa condotta per individuare possibili contesti a rischio e “delicati”, i militari della compagnia di Paternò hanno eseguito una perquisizione domiciliare nei confronti di un 42enne del posto, sulla base di alcuni elementi emersi nel corso delle indagini.

Il materiale rinvenuto

Durante il controllo, i carabinieri sono stati affiancati dagli Artificieri del Nucleo Investigativo di Catania. Dopo essere entrati nell’abitazione e ispezionando le varie aree della casa hanno rinvenuto, all’interno del lavello della cucina e ben nascosto sotto uno strofinaccio, un involucro di metallo tipicamente adoperato per realizzare ordigni rudimentali.

L’esame dell’oggetto infatti, ha confermato che si trattava di un congegno esplosivo artigianale, dotato di una miccia, con dentro polveri piriche ad alta sensibilità, per un peso di oltre 200 grammi. Considerata la pericolosità e la potenziale capacità offensiva dell’attrezzo, gli Artificieri hanno proceduto al campionamento e alla messa in sicurezza del materiale. Sempre in cucina poi, gli investigatori hanno scovato una busta nascosta in un cassetto, contenente ben 45 proiettili calibro 9×21.

I provvedimenti

Sulla base degli indizi raccolti, da verificare in sede giurisdizionale, il 42enne è stato denunciato per detenzione abusiva di munizionamento senza la prevista comunicazione all’Autorità, ai sensi dell’art. 697 del Codice Penale, e per violazione dell’art. 2 della Legge 895/1967, in materia di fabbricazione e detenzione di esplosivi.

Occorre però ricordare sempre la presunzione di innocenza dell’indagato, valevole fino a eventuale condanna definitiva.