Passeggiata in centro a Catania? Perché no, ma si può stare tranquilli?

Passeggiata in centro a Catania? Perché no, ma si può stare tranquilli?

CATANIA – Immaginate di dover fare da “cicerone” a degli amici per le vie di Catania.

Probabilmente non avreste difficoltà nella scelta del percorso più suggestivo tra le rovine di piazza Stesicoro, i palazzi nobiliari di via Etnea e le monumentali piazze del centro storico, per citare solo alcune delle bellezze della città.

Volete che i vostri amici ritornino a casa senza aver gustato una birra o un cocktail nella “giovanissima” piazza Teatro Massimo? Non credo proprio.

Dunque, vi fate strada tra la gente che affolla via Landolina e vi accorgete di un “fuggi fuggi” generale per nulla rassicurante. Cercate di capire che cosa stia accadendo intorno a voi, quando vi accorgete di un uomo ferito che fugge da quelli che dovrebbero essere i suoi aggressori, tra le lamentele dei proprietari dei locali.

Invitate i vostri amici a mantenere la calma mentre, da lontano, si odono le sirene dell’ambulanza e dei carabinieri in arrivo.

Per allentare la tensione pensate sia una buona idea allontanarsi da lì e imboccare un’altra stradina del centro, cercando di sdrammatizzare.

Forse non proprio l’idea del secolo. All’angolo della strada, infatti, un gruppetto di ragazzi, sussurra qualcosa alla poca gente che passa da lì. Capite che si tratta di spacciatori e fate dietrofront.

Vi accomodate tra i tavoli di un grazioso locale e proprio accanto a voi ci sono due ragazzi che tra un sorso e l’altro raccontano di essere stati vittime di un’aggressione in centro.

Cercate di distogliere l’attenzione dei vostri amici ma non ascoltare è impossibile.

Comincia a essere difficile nascondere l’imbarazzo.

Chiedete il conto e decidete di andare a prendere un gelato. Vi sentite confortati dalla presenza di diverse pattuglie in perlustrazione e la presenza di polizia e carabinieri vi rilassa alquanto.

Entrate in gelateria e chiedete di assaggiare qualche nuovo gusto di gelato, quando vi cade l’occhio sulla prima pagina di un quotidiano poggiato su un tavolino. “Aggrediti per aver rifiutato di acquistare marijuana” titola il giornale.

Mentre i vostri amici si consultano sulla grandezza della coppetta o sul gusto di gelato da gustare, date una rapida occhiata e leggete:

Due ragazzi stavano passeggiando in centro quando sono stati avvicinati da tre soggetti che gli hanno offerto della marijuana. Al rifiuto dei due giovani, sono stati raggiunti da altri soggetti che stazionavano in zona e selvaggiamente aggrediti a calci e pugni.

A questo punto siete curiosi di leggere come sia andata a finire e, dopo un’occhiata fugace ai vostri amici, proseguite nella lettura:

“L’aggressione ha fruttato ai malfattori 300 euro, strappati con violenza ai malcapitati. I giovani sono riusciti ad allertare il 113 i cui agenti sono immediatamente entrati in azione individuando i malfattori nei pressi di via Dusmet. I tre aggressori, Andrea Bontempo e altri due minorenni, sono stati condotti al Centro di via Franchetti e al carcere di Piazza Lanza.

BONTEMPO Andrea

Date uno sguardo veloce alla foto segnaletica riportata in prima pagina e vi accorgete che mancate solo voi a scegliere il gusto del gelato e, mentre con molta disinvoltura piegate in due le pagine del quotidiano, vi avvicinate al banco e prendete il solito cono “stracciatella e zuppa inglese”.

I vostri amici sono contenti, avete comunque trascorso una bella serata, piazza Teatro Massimo è gremita di gente sotto l’occhio vigile di polizia e carabinieri. Avete superato l’imbarazzo iniziale e vi accorgete che dopo un attimo di defaillance, la situazione della movida catanese, sembra sotto controllo.

Il vostro ruolo da “cicerone” è finito, ve la siete cavata. Non vi resta che declamare una massima o un brocardo del “vero” Cicerone per chiudere in bellezza.

“Mala tempora currunt” vi sembra appropriato?