CATANIA – La Pasqua, come tutte le feste, è un momento di condivisione e felicità. Purtroppo, però, per molti anziani, si stima quasi il 30%, queste sono solo un lontano ed effimero ricordo.
Sono tanti i vecchietti che, vivendo nelle case di cura, passeranno e hanno passato i giorni di festa in solitudine. Infatti, alcune famiglie, dopo aver portato i loro cari all’interno delle case di riposo, decidono di non andarli a trovare, quasi come se li stessero abbandonando.
Proprio per questo motivo, abbiamo parlato con alcuni lavoratori delle case di cura e di riposo, e abbiamo chiesto se fosse in previsione l’organizzazione di qualcosa, qualche gioco, evento o pranzo per i nostri “nonnini” oramai in ritiro.
Hanno risposto positivamente, dicendo che servirà ad aiutare gli anziani che vivono il loro internato in solitudine. Alcuni, inoltre, hanno affermato che collaboreranno con le varie associazioni, tra cui la Croce Rossa.
Durante una delle nostre visite, abbiamo parlato con Grazia, un’arzilla anziana di 94 anni, la quale ci ha raccontato la sua esperienza: “Sono entrata qui dentro circa 10 anni fa. I miei figli non potevano mantenermi e hanno deciso di portarmi qui. Inizialmente venivano a trovarmi, poi, mi hanno abbandonata. Oramai sono 9 anni che festeggio sola e, non poco tempo fa, stavo rischiando di entrare in depressione. Non auguro a nessuno di provare a passare, anche un solo Natale, da soli. Ci si sente come merce da buttare, oramai scarti. Ora fortunatamente sto bene, ho i miei amici e le varie associazioni che vengono hanno fatto sì che io abbia una grande famiglia“.
Poi, Grazia ha concluso: “Nonostante i miei figli non mi parlino più, voglio loro bene”.
E come disse Papa Francesco: “Le nonne e i nonni sono la nostra forza e la nostra saggezza“.