Partenze e arrivi, le disavventure in aeroporto: le storie di Tahnee ed Enrico

Partenze e arrivi, le disavventure in aeroporto: le storie di Tahnee ed Enrico

CATANIA – Natale è alle porte e in questo periodo le partenze si fanno sempre più intense.

C’è chi parte per tornare a casa dai propri cari per trascorrere le feste in famiglia, chi per lavoro o chi semplicemente perché vuole farsi una vacanza. L’aeroporto diventa un via vai di gente che intende raggiungere anche gli angoli più remoti del mondo.

Sono, infatti, diversi i motivi che vedono ogni giorno migliaia di passeggeri a bordo di aerei durante il mese di dicembre. Ma qualsiasi sia il motivo o il periodo dell’anno, viaggiare può essere sinonimo di imprevisto.

Maltempo, neve, ghiaccio, cenere o anche eventi sfortunati possono essere la causa della cancellazione di numerose tratte.

È quanto è successo alla 27enne catanese Tahnee che, partita per un viaggio di lavoro, si è ritrovata a vivere un’odissea. La giovane aveva preso un volo per Tolosa, in Francia, dove aveva soggiornato alcuni giorni insieme a un collega per un documentario. Sembrava che tutto fosse andato bene, finché, una volta giunti in aeroporto una notizia dopo l’altra ha reso il ritorno a casa sempre più improbabile.

“Ci annunciano che ci sarebbe stato un iniziale ritardo di 10 minuti – racconta Tahnee -, e fin qui non sarebbe sorto alcun tipo di problema, anche se, non essendo il volo diretto, avevamo la coincidenza a Roma. Ma poco dopo, i minuti di ritardo si trasformano in ore, fino al momento in cui il volo viene direttamente cancellato, a causa di un piccione all’interno del motore, che ha reso impossibile il decollo del mezzo. A quel punto ci siamo dovuti mettere in fila per parlare con un’operatrice che avrebbe risolto il nostro disagio”.

A nulla sono valse cinque ore di fila, perché le partenze per Catania erano terminate e avrebbero dovuto aspettare due giorni prima di poter rientrare. Così all’1,30 di notte sono stati costretti ad andare a dormire in hotel e, pur di arrivare almeno in Sicilia, partire la mattina seguente per Monaco di Baviera e da lì verso Palermo e, infine, raggiungere la città etnea tramite mezzi pubblici.

“Stanchi dopo una giornata di attesa – continua Tahnee – alle 7 del mattino eravamo già sul primo aereo che ci avrebbe riportato a casa. Alla fine, a Palermo ad attenderci, però, c’è stata una bella sorpresa: una macchina ci ha portati direttamente a Fontanarossa. Per fortuna, la compagnia ci ha rimborsato ogni spesa, limando un po’ l’amaro dei disagi che abbiamo dovuto subire”.

La bufera di neve dei giorni scorsi che ha colpito il Nord Italia e soprattutto l’Europa del Nord, ha giocato un brutto scherzo a Enrico, 31enne catanese, che si trovava a Eindhoven, in Olanda, per un viaggio di piacere con la fidanzata e degli amici.

Anche per lui il problema si è verificato al momento del ritorno a casa. Dopo i primi disagi dovuti alla forte neve, alla fine, con un po’ di ritardo, erano riusciti a far imbarcare tutti i passeggeri, ma quando già erano tutti a bordo, succede qualcosa di bizzarro.

“Un uomo, dall’aspetto insolito – dichiara Enrico – mentre ci sistemavamo, è voluto scendere. Poco dopo lo rivedo all’interno dell’aereo, fin quando, preso da un attacco di panico, chiede di scendere nuovamente, sostenendo di avere sua madre molto malata a Maastricht. L’uomo alla fine ha lasciato il mezzo definitivamente, ma tra di noi è scoppiato il panico. Le hostess e gli steward hanno iniziato a controllare le cappellerie per accertarsi che non avesse lasciato qualche pacco sospetto. Dopo i controlli, però, il comandante ha avvisato che l’aereo non sarebbe più decollato e ci hanno invitati a ritornare all’aeroporto”.

Anche per Enrico è iniziata la lunga fila per parlare con l’addetto che avrebbe dato una risposta sul da farsi. Dopo diverse ore di attesa, anche lui è stato costretto a dormire in hotel, in una città dove trovare un albergo libero è stato quasi impossibile, a causa dei numerosi voli cancellati per neve. Anche in questo caso la soluzione proposta è stata imbarazzante.

“Siamo partiti due giorni dopo, ma da Bruxelles – conclude il giovane -, perché i voli da Eindhoven verso Catania per quella settimana erano già finiti. Da Bruxelles siamo arrivati a Ciampino, da lì ci siamo spostati a Fiumicino fino a raggiungere Catania. È stato molto stressante e, inoltre, tranne i voli, ci siamo dovuti pagare le notti in hotel e gli spostamenti tra le varie città. Sicuramente non dimenticherò mai questa esperienza”.

Viaggiare, conoscere ed esplorare nuovi posti è bello, ma a volte bisogna mettere in conto certi “incidenti di percorso”.

Foto di repertorio