PEDARA – Si è svolto venerdì 23 aprile, nell’aula consiliare del comune di Pedara, un incontro fra il Presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo, e una nutrita rappresentanza di agricoltori, imprenditori e proprietari del territorio ricadente all’interno del Parco. Presenti anche il Presidente del Consiglio comunale di Pedara, Francesco Laudani, il vicesindaco di Pedara, Mario Laudani, e il vicesindaco di Trecastagni, Edmondo Pappalardo.
I convenuti hanno riportato l’assenza dell’Ente Parco ormai più che decennale, il suo totale disinteresse nei confronti dell’agricoltura nel Parco, la presenza di norme regolamentari, il più delle volte in contrasto con norme di legge nazionali e regionali, e la presenza esasperata di vincoli che spesso sono solo burocratici. In particolare, è stata sollevata la mancata corresponsione, dal 2014 ad oggi, degli indennizzi per i danni arrecati dalla fauna selvatica ai frutteti e ai vigneti coltivati, spesso in regime biologico.
Infatti, con la precedente presidenza del Parco nel 2014, con una delibera del Consiglio del Parco, contravvenendo a una norma nazionale e una regionale presente nel decreto istitutivo del Parco, sono stati cancellati gli indennizzi agli agricoltori per i danni arrecati alle coltivazioni.
È stato fatto presente al Presidente che il Parco delle Madonie, facente parte come il Parco dell’Etna dell’Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, ha quest’anno previsto gli indennizzi ai proprietari per i danni arrecati dai daini alle loro coltivazioni. Inoltre, da parte degli agricoltori è stato fatto presente al Presidente che con la loro attività di coltivazione dei fondi agricoli, oltre a un’attività economica da sempre presente sull’Etna, viene svolta anche un’azione di controllo e tutela di un territorio che sarebbe destinato all’abbandono, al pericolo di incendi e al vandalismo.
Con il loro lavoro viene realizzata la tutela e salvaguardia della biodiversità per molte specie e varietà di frutti coltivati sull’Etna, svolgendo quindi un’attività di agricoltore custode così come prevista nelle azioni presenti nei bandi del PSR della Comunità Europea.
Il Presidente ha ammesso che da sempre il Parco non ha svolto nei confronti dell’agricoltura presente quell’azione di tutela e promozione prevista nello stesso decreto istitutivo. Ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa e ha assicurato di farsi interlocutore per gli agricoltori del Parco nelle sedi istituzionali della Regione Siciliana.
Ha auspicato, infine, che questo sia stato solo il primo incontro sul tema e ha invitato i presenti a costituire un comitato con cui effettuare degli incontri periodici al fine di far emergere le criticità e trovare le soluzioni più idonee.
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