CATANIA – La questione dei parcheggiatori abusivi a Catania richiede un intervento deciso e risolutivo.
La recente richiesta del Sindaco Trantino, avanzata durante una visita a Roma, di impiegare l’esercito nelle zone più a rischio della città, è la dimostrazione di quanto l’amministrazione sia consapevole della gravità del problema.
Ultimi episodi di violenza e criminalità
La città è ancora scossa dall’omicidio avvenuto in piazza Mancini Battaglia e, soltanto ieri, in via Gambino si è verificato un altro grave episodio criminale: un parcheggiatore abusivo ha minacciato di tagliare la gola a un automobilista, fortunatamente un agente libero dal servizio.
Ci si chiede cosa sarebbe potuto accadere se la vittima fosse stata una donna con bambini, una persona anziana o un turista. Da sottolineare che il responsabile è già noto alle forze dell’ordine.
Impegno delle forze dell’ordine, ma serve di più
Il lavoro svolto da polizia, guardia di finanza e carabinieri per contrastare la presenza dei parcheggiatori abusivi merita il massimo riconoscimento e il plauso di tutta la cittadinanza.
Tuttavia, il fenomeno resta vasto e radicato, con un vero e proprio “esercito” di abusivi che si presenta in ogni zona appena un automobilista parcheggia.
Esperienza diretta e richiesta di intervento
Il consigliere comunale Cardello racconta una sua esperienza personale: davanti al parcheggio dell’Amts, sotto gli Archi della Marina a pochi passi dal Duomo, i parcheggiatori abusivi scoraggiavano gli automobilisti dicendo che l’area era chiusa, obbligandoli a lasciare l’auto nelle strade limitrofe.
Si tratta di un mercato illecito che sfocia nell’estorsione vera e propria. Spesso, per paura di danni o aggressioni, gli automobilisti si vedono costretti a pagare questo “pizzo”.
Denunciare e rafforzare i controlli
Cardello invita i cittadini a non farsi intimidire e a denunciare sempre alle forze dell’ordine ogni abuso o minaccia subita. Al contempo, sottolinea l’urgenza di potenziare i controlli e di applicare pene certe e severe, che non si limitino a semplici multe, spesso ignorate, o a daspo che vengono facilmente violati.
“Serve un giro di vite deciso per liberare Catania da questa piaga che mina la sicurezza e la serenità dei cittadini”, conclude il consigliere.