CATANIA – Quattro catanesi a Cremona fingevano di essere invitati ad un matrimonio, invece stavano organizzando una rapina in banca.
A tradire i quattro arrestati è stato l’atteggiamento spavaldo mantenuto nel corso del soggiorno in un piccolo centro padano, in particolare l’aver parcheggiato, senza alcuna attenzione, nel posto riservato ai disabili e l’essersi mostrati indifferenti alle segnalazioni di alcuni passanti.
I delinquenti si sono recati nel Cremonese giorno 8 maggio scorso, per poi ripartire il 15 maggio, subito dopo aver commesso il reato.
Gli arresti sono stati effettuati dai carabinieri della compagnia di Catania piazza Dante, al termine di articolate indagini dei carabinieri della compagnia di Cremona, i quali hanno permesso di individuare e identificare gli autori di una rapina ai danni di una banca del capoluogo di provincia lombardo.
Le indagini hanno consentito, inoltre, di stabilire che il “commando” aveva come base il comune di Madignano (CR).
Durante gli accertamenti sul posto è stato possibile scoprire anche che l’autovettura Mercedes GLE in loro uso, e poi avvistata a seguito della rapina, era stata notata da più persone e che i catanesi, durante una colazione al bar, avevano affermato di trovarsi lì perché invitati ad un matrimonio e, secondo alcuni testimoni, di alloggiare in un B&B.
La mattina del 13 giugno i carabinieri della compagnia di Catania – piazza Dante e Catania Fontanarossa, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa in data 5 .giugno 2018 dalla dr.ssa Letizia Platé, giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cremona, su richiesta del pubblico ministero, dr.ssa Milda Milli, nei confronti di:
• P.F., nato a Catania, 27 anni;
• C.G.A., nato a Catania 30 anni;
• A.G., nato a Catania, 46 anni;
• A.S.A., nato a Catania, 25 anni.
I quattro non hanno alcun impiego e tre di loro hanno precedenti penali specifici: fa eccezione il primo, risultato incensurato, utilizzato come esecutore materiale della rapina. Secondo le condivise risultanze d’indagine dell’Arma di Cremona, gli indagati risultano così coinvolti:
• P.F., quale esecutore materiale del reato;
• C.G.A., quale “palo” rimasto in attesa del “collega” durante l’esecuzione del reato;
• A.G. e A.S.A., quali complici nella preparazione e nell’esecuzione del reato, avendo accompagnato gli altri due dalla Sicilia in provincia di Cremona, avendo effettuato con loro sopralluoghi nel luogo scelto per il reato ed avendo, poi, concorso nell’elaborazione del piano di fuga da Cremona per rientrare in Sicilia.
Per procurarsi il bottino, i rapinatori hanno utilizzato un taglierino come arma di minaccia, esibita all’impiegato cassiere del Banco BPM, agenzia n. 6, sita in Cremona, viale Po 83. I malviventi si sono così impossessati della somma di 6.650 euro presenti nella cassa.
I quattro sono stati arrestati a Catania, presso le loro abitazioni, e portati presso la casa circondariale di Piazza Lanza, in attesa d’interrogatorio.
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