CATANIA – I 42 portalettere della ditta Palma senza più un lavoro dallo scorso 6 ottobre stamattina hanno promosso un sit-in davanti ai cancelli della sede del Centro di Meccanizzazione Postale di Poste italiane, alla zona industriale. Licenziati dalla ditta di recapito privato a causa – a detta dei sindacati – del mancato rinnovo della commessa di Poste, in via Enzo Ferrari i lavoratori hanno lanciato un nuovo appello. “Vogliamo tornare a lavorare” .
“Oggi al Ministero dello Sviluppo economico – svela Davide Foti, segretario Slc Cgil – era previsto un incontro tra governo, sindacato e associazioni datoriali, appalti privati e Poste italiane per trovare una soluzione alla vertenza catanese. Ma il tavolo, così ci è stato comunicato ieri sera, è stato rinviato a data da destinarsi”.
Continua il sindacalista: “Stamattina siamo stati ricevuti dal direttore del Centro, Prisinzano, il quale ci ha assicurato che invierà una nota ai vertici di Poste contenente le nostre richieste”. E aggiunge: “Inoltre a Roma il 15 ottobre Poste incontrerà i sindacati per affrontare la questione degli appalti. Insomma ora la partita si sposta nella capitale”.
“Al momento Poste sta avendo difficoltà a smaltire le raccomandate, visto che prima se ne occupavano questi lavoratori – afferma Nino Gelardi, rsu Cgil -. I dipendenti della ditta Palma recapitavano ogni giorno su Catania 8.000 raccomandate. Il lavoro dunque non manca ed è sufficiente per garantire i livelli occupazionali. Questi 42 portalettere attualmente in mobilità hanno tutto il diritto di ritornare a lavorare”.