CATANIA – La lotta tra paganesimo e cristianesimo nella nostra società è all’ordine del giorno. Il periodo che va dal 31 ottobre (viglia di Tutti i Santi) al 2 novembre (commemorazione dei defunti) è uno dei periodi dell’anno che maggiormente tocca questa dicotomia.
Il mondo cristiano, nel nostro caso cattolico, il 31 di ottobre celebra la “vigilia della festività di Tutti i Santi”; all’esterno del mondo religioso, la festa che per antonomasia è al centro della fine di ottobre non può che essere Halloween.
Due mondi apparentemente opposti, ma che trovano nel corso della loro storia diversi punti in comune. Primo fra questi, è il nome: analizzando il termine “Halloween”, scopriamo che quest’ultimo deriva da “All Hallow’s Eve”, che in italiano andrebbe tradotto con “Vigilia della festa dei Santi”. Nella cultura celtica, l’1 novembre corrispondeva alla festa di Samhain, che più tardi entrò in contatto con la cultura della Chiesa. La parola “Halloween”, pian piano, si andò definitivamente a sostituire al termine celtico.
Alcuni studiosi, che si sono interessati alla relazione tra la festa di Halloween e la festa di Tutti i Santi, hanno voluto sottolineare un aspetto fondamentale che storicamente ha segnato la religione cristiana: stiamo parlando del tentativo di inglobare una tradizione e diffonderla in chiave diversa, per l’appunto, religiosa.
I celtici, inoltre, credevano che le anime potessero tornare in vita per un periodo di tempo limitato. Oggi, il 2 novembre si celebra la famosa “Festa dei morti”, che ricorda le persone più care scomparse e che viene riconosciuta dalla Chiesa.
Continuità o rottura? Cristiano o pagano? Sono domande a cui ognuno nel suo piccolo può dare una risposta, ma la tradizione cristiana, in passato, ci ha sempre dimostrato la capacità di emulare e trasformare in chiave religiosa feste appartenenti al mondo pagano.