Ottava di Sant’Agata, mons. Gristina: “Non è segnata sul calendario ma è esigenza del nostro cuore”

Ottava di Sant’Agata, mons. Gristina: “Non è segnata sul calendario ma è esigenza del nostro cuore”

CATANIA – Si sono conclusi oggi in occasione della tradizionale “Ottava i festeggiamenti in onore di Sant’Agata, Patrona della città di Catania. La giornata si è svolta secondo il programma con l’uscita del prezioso busto reliquiario della Santa e il tradizionale bacio delle reliquie e, in serata, la consueta omelia dell’arcivescovo Salvatore Gristina.

La nostra devozione nei riguardi della Santa Concittadina e Patrona, la vergine e martire Agata, è all’origine dell’odierna celebrazione. L’ottava di Sant’Agata non è segnata in nessun calendario, ma è un’esigenza del nostro cuore“, ha esordito l’arcivescovo metropolita.

Monsignor Gristina, invitando i fedeli ad imitare l’esempio della martire Agata, ha citato l’episodio dell’incontro tra Gesù e i farisei contenuto nel Vangelo di Marco. Costoro “volevano un miracolo speciale, tutto per loro” e per questo vennero rimproverati da Cristo che “li lascia senza alcuna risposta“.

Qualcuno, tra noi, fratelli e sorelle, forse si sta meravigliando dell’atteggiamento dei farisei. Ma sono solo loro a comportarsi così? E noi, talvolta, non facciamo la stessa cosa quando pretendiamo che Dio ci venga incontro non come vuole Lui, ma come vogliamo noi? Quante volte abbiamo ripetuto nel Padre nostro: ‘Sia fatta la tua volontà’, mentre nel nostro modo di pensare e di agire abbiamo preferito e realizzato la nostra volontà“.

Come si è comportata Agata – ha proseguito l’arcivescovo – soprattutto nelle prove e nelle persecuzioni che subì per non arrendersi davanti alle lusinghe e alle minacce di Quinziano? Agata si affidò totalmente al Signore e riconobbe la Sua presenza nelle vicende in cui si trovava“.

Agata accettò la presenza di Dio nella sua vita, così come Egli ha voluto manifestarsi; non pretese segni speciali, ma con sapienza valorizzò quello che pure noi abbiamo per grazia di Dio: il Vangelo, i Sacramenti, la Santa Messa, la gioia di far parte della Chiesa, la possibilità di fare del bene a tutti, di dare buon esempio, comportandoci da veri discepoli di Gesù e da cittadini esemplari“, ha specificato monsignor Gristina.

Secondo l’arcivescovo metropolita: “Imitando Agata, anche noi diventeremo un segno positivo, un buon punto di riferimento, per tutti e particolarmente per i nostri carissimi ragazzi, coetanei di Agata“.