Operazione Tokhla: 11 arresti tra l’Italia e la Germania

Operazione Tokhla: 11 arresti tra l’Italia e la Germania

CATANIA – Associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È questo il reato per il quale la polizia di stato, in collaborazione con il servizio centrale operativo, ha eseguito nelle ultime ore 11 arresti.

[wpvp_embed type=youtube video_code=PZZ6ojExgUE width=670 height=377]

“Si tratta di un’organizzazione che ha dato luogo a moltissimi viaggi della speranza a partire da maggio di quest’anno” così Giovanni Salvi, procuratore della Repubblica di Catania, ha spiegato le motivazioni  del provvedimento di fermo attivo tra l’Italia e la Germania.

E si perché un componente del gruppo Maesho Tesfamariam, che aveva trovato rifugio nella città di Muncheberg in Germania, è stato tratto in arresto in collaborazione con la polizia federale tedesca. Il suo nome è emerso anche dalle dichiarazioni dei parenti delle vittime del naufragio dello scorso giugno che avevano provato più volte a contattarlo per avere notizie dei propri congiunti.

La gran parte dei membri dell’organizzazione sono di origine eritrea. Ecco i loro volti e i loro nomi.

ABRAHA Flipos  classe 1995 MAHAMMED Ali Abdallah classe 1990 IBRAHIM OMER Munire classe 1995MOHAMMED Abdullatif classe 1988

IBRAHEM Suleman classe 1984 KHASAY Kibrom classe 1986 SEID MAHAMUD KAR Mahmud classe 1986 EBRHAIM Omar classe 1988

GOITOM Efrem Eritrea 10.01.1996 TESFAMARIAM Measho classe 1985 ANDEMARIAM Yemane classe 1978

Flipos Abraha, Ali Abdallah Mahammed, Omer Ibrahim, Abdullatif Mohamed, Suleman Ibrahem, Kibrom Khasay, Mahamud Seid Mahamud Kar, Omar Munire Ibraim,Efrem Goitom,M Measho Tesfamaria e M Yemane Andemaria.

L’organizzazione internazionale sarebbe, dunque, responsabile della traversata conclusa con il tragico naufragio di un’imbarcazione carica di migranti avvenuto in acque internazionali, a largo delle coste libiche, all’inizio dell’estate causando la morte di 244 persone: nessun superstite.

[wpvp_embed type=youtube video_code=CT4CbYcy4ew width=670 height=377]

L’indagine ha portato anche al fermo di Yemane Anderiam, ritenuto responsabile dei reati di sequestro di persona, proprio perché teneva sequestrati questi ragazzini, e favoreggiamento della permanenza clandestina.

L’operazione parte subito dopo lo sbarco del 13 maggio scorso, nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum” al porto di Catania. A raggiungere le coste sicule è stata la nave della marina militare italiana “Grecale”, con a bordo 206 migranti africani e 17 cadaveri.

“Dalle indagini è emerso che gli organizzatori delle traversate mettono i migranti in condizioni di pericolo al fine di obbligare le autorità italiane ad intervenire in soccorso – ha aggiunto il procuratore Salvi –  e diminuire i costi dell’organizzazione, evitando anche il problema dell’accoglienza. Per questo è molto importante colpire queste organizzazioni”.