Operazione Pupi di pezza: silenzio durante l’interrogatorio

Operazione Pupi di pezza: silenzio durante l’interrogatorio

CATANIA – Gli indagati che sono stati coinvolti nell’operazione Pupi di pezza, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande che sono state loro poste durante l’interrogatorio svolto dal Gip di Catania Santino Mirabella.

Dietro questa scelta, precisa l’avvocato di uno degli accusati, non ci sarebbe alcuna strategia difensiva, ma semplicemente la necessità di approfondire l’ordinanza di 370 pagine redatta dal giudice delle indagini preliminari, di 500 la richiesta della Procura e di oltre 1.000 l’informativa della guardia di Finanza. Sembra, quindi, che le risposte all’interrogatorio siano state semplicemente posticipate.

L’operazione Pupi di pezza, scattata nelle scorse ore e che vede coinvolti noti professionisti catanesi e imprenditori, tra i quali il padre del sindaco di Catania Antonio Pogliese e alcuni dei suoi collaboratori, porta alla luce una presunta associazione a delinquere – nata nel 2013 – finalizzata alla bancarotta fraudolenta e a reati tributari.

Nel mirino dell’inchiesta sono finite nove persone; gli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Al momento il noto studio Pogliese non è stato posto sotto sequestro.