Operazione “Ghost Museum”: sequestrati 63mila euro a un catanese per truffa aggravata

PALERMO – Su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, i finanzieri del nucleo di polizia economico – finanziaria di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dal gip del Tribunale del capoluogo lombardo che ha disposto il sequestro di circa 63mila euro nei confronti di Antonino Concetto Rosario Raciti, residente a Linguaglossa (in provincia di Catania), di 47 anni, e rappresentante dell’associazione culturale AST Servizi con sede a Catania.

Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, partite a seguito di un esposto presentato dal Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana della Regione, hanno consentito di accertare un collaudato sistema di artifizi e raggiri attraverso il quale, nell’ambito del Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013, Raciti ha ottenuto indebitamente un finanziamento pubblico di oltre 180mila euro (di cui circa 63mila erogati nella prima tranche) per la realizzazione di un impianto espositivo museale su “I Castelli di Federico II di Svevia in Sicilia”, che l’indagato avrebbe dovuto realizzare a Catania.

All’esito di complesse attività d’indagine, infatti, è stato accertato che Raciti ha presentato al Dipartimento un’istanza di partecipazione per la concessione di aiuti in regime “de minimis” (aiuti economici concessi dall’Unione Europea entro il limite massimo di 200mila euro), allegando alla sua domanda contratti di comodato d’uso risultati totalmente fittizi. Più in particolare, sui contratti erano riportate firme false di ignari proprietari di immobili che l’uomo si era impegnato a utilizzare per la realizzazione del museo. Addirittura i contratti riportavano simboli e contrassegni contraffatti dell’Agenzia delle Entrate di Catania, ed estremi di registrazione riconducibili a contratti d’affitto completamente diversi da quelli presentati nella domanda di finanziamento.

Il procedimento penale è stato iscritto, per competenza territoriale, presso la Procura della Repubblica di Milano, poiché le somme concesse sono state accreditate nel corso del 2013 su di un conto corrente acceso presso una banca milanese.