Operazione “Athena”, il sindaco di Paternò risponde alle affermazioni del pentito Di Mauro

Operazione “Athena”, il sindaco di Paternò risponde alle affermazioni del pentito Di Mauro

CATANIA – “In relazione alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Di Mauro di cui ho appreso il contenuto tramite i miei difensori, mi riporto a quanto già dai medesimi dichiarato: non siamo preoccupati, ci confronteremo con esse nel processo“. Questo quanto dichiara il sindaco di Paternò, Nino Naso, in risposa alle affermazioni del nuovo collaboratore di giustizia, Sebastiano Di Mauro, inerenti all’operazione “Athena”.

Operazione “Athena”: le parole del sindaco di Paternò, Nino Naso

Non sono turbato, sono sereno – prosegue – dai contenuti si evidenziano dichiarazioni confuse, incerte e palesemente infondate. Ho piena fiducia nella magistratura e confido che presto questa vicenda possa chiarirsi una volta per tutte”. Questa la risposta di “difesa” a quanto segue.

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Sebastiano Di Mauro

“Dichiaro di essere a conoscenza dei rapporti fra il sindaco Nino Naso e gli esponenti della famiglia Morabito“. A pronunciare questa frase è il nuovo collaboratore di giustizia Sebastiano Di Mauro, dichiarazione che rientra tra quelle che stono state depositate questa mattina nell’ambito del processo abbreviato scaturito dall’operazione “Athena”.

Una doccia fredda che, con molte probabilità, scombussolerà la già “tormentata” situazione che vive il Comune di Paternò da qualche tempo a questa parte. Infatti, da mesi gli ispettori inviati lavorano per verificare l’eventuale presenza di infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione. Coinvolto anche il Primo cittadino Nino Naso, accusato di voto di scambio politico-mafioso.

Il collaboratore di giustizia Sebastiano Di Mauro, ha riferito di un appoggio elettorale ricevuto dal sindaco Naso grazie all’intermediazione del clan Morabito, attraverso Salvatore Stimoli. Quest’ultimo, ha fatto nomi e ricostruito momenti di convivialità, ai quali avrebbero partecipato esponenti della criminalità organizzata. Inoltre, ha menzionato episodi in cui sarebbero state elargite somme di denaro per indirizzare pacchetti di voti a favore del sindaco.

Eventuali risvolti della questione

Queste affermazioni potrebbero rappresentare nuovi elementi d’indagine o fornire riscontro ad atti già presenti nel fascicolo processuale. La difesa del sindaco, composta dal professor Vincenzo Maiello e dall’avvocato Maria Licata, ha già preso visione delle dichiarazioni, rendendo noto che si confronterà con esse come con il resto del materiale a disposizione, senza manifestare alcun tipo di timore, come accennato in precedenza.