CATANIA – Un’operazione antimafia avvenuta a Reggio Calabria ha portato all’arresto, tra i tanti, di un uomo catanese. Questa mattina, alle prime luci dell’alba, i carabinieri hanno dato il via agli arresti dell’operazione Lampetra. Il blitz è scattato a Scilla, Sinopoli, Sant’Eufemia d’Aspromonte e nelle Province di Messina, Milano, Roma e Terni.
I militari hanno dato esecuzione a 19 misure cautelari nei confronti di altrettante persone (15 carcerarie e 4 domiciliari), ritenute responsabili – in particolare – di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata alla produzione e al traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi e tentato omicidio.
Tra gli arrestati spicca il nome di Antonio Giordano Galati, 38 anni, originario di Bronte (Catania), ma residente a Scilla.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel 2019 e si è conclusa nei primi mesi del 2021. ha consentito di acclarare la radicata e attuale operatività della cosca Nasone–Gaietti, che risulta essere una struttura mafiosa pienamente organica alla ‘Ndrangheta unitaria e operante nel territorio di Scilla e nelle aree limitrofe.
Le indagini hanno acclarato attività di spaccio sparse nel territorio attraverso una autonoma capacità produttiva di marijuana e consolidati canali approvvigionativi per la cocaina nelle aree urbane di Scilla, Bagnara e Villa San Giovanni, grazie al ruolo svolto dall’indagato Carmelo Cimarosa.
I carabinieri hanno dimostrato come la cosca avesse disponibilità di armi, anche da guerra come un kalashnikov di fabbricazione russa. Nell’inchiesta si fa riferimento anche a un tentato omicidio, un agguato ai danni di un ignaro cittadino, organizzato al solo fine di dimostrare l’egemonia criminale della cosca sul territorio. Gli indagati si sono resi protagonisti, inoltre, della cacciata dalla Calabria di un pusher, reo di aver ritardato il pagamento dello stupefacente.
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