MESSINA – Ancora un suicidio in carcere. Questa volta la vittima è una 29enne che si è tolta la vita nella sua cella del carcere di Gazzi, a Messina.
La detenuta si è tolta la vita con le lenzuola presenti in cella mentre era in custodia cautelare nell’ambito di un’operazione antidroga eseguita nei giorni scorsi a Catania.
La donna era stata interrogata dal G.I.P. per la convalida del provvedimento e aveva reso spontanee dichiarazioni. La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio contro ignoti e disposto il sequestro della cella.
Solo ieri un altro giovanissimo recluso aveva deciso di porre fine alla sua vita all’Ucciardone di Palermo. A trovarlo è stata la Polizia penitenziaria nel corso dei controlli mattutini. Anche il 25enne ha usato le lenzuola per impiccarsi. Quando sono entrate le guardie il ragazzo era già morto.
“La Ministra Cartabia aveva annunciato che a gennaio il sistema penitenziario sarebbe stato la sua priorità: gennaio 2022 è passato ed è stato, per le carceri, peggiore del già pessimo gennaio 2021; forse non abbiamo ben capito cosa volesse dire la Ministra”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA polizia penitenziaria, commentando l’ennesimo suicidio nei penitenziari italiani.
“Mentre dal ministero si istituiscono commissioni dalla denominazione altisonante, – prosegue De Fazio – i cui lavori spesso si perdono nei cassetti ministeriali e di cui sarebbe interessante conoscere anche i costi, nelle prigioni sono ancora in uso i fornelletti da campo, quasi a confermare che si tratti di veri e propri campi di battaglia da condurre, soprattutto, contro le storture del sistema e l’inefficienza di una macchina amministrativa trascurata, se non del tutto abbandonata, dalla politica”.
Foto di repertorio