CATANIA – L’operazione “9 X 21”, coordinata dalla direzione distrettuale Antimafia etnea ed eseguita alle prime luci dell’alba di oggi dai carabinieri di Catania, ha permesso di assicurare alla giustizia i 9 destinatari della misura cautelare, che oltre a procacciare falsi “Green Pass” a soggetti “No vax” e a commettere rapine a mano armata ad esercizi commerciali, avevano avviato un fiorente traffico di armi clandestine.
Dall’indagine, è infatti emerso come uno degli indagati, un vero e proprio “armaiolo”, modificando le canne, i caricatori e i meccanismi di sparo di pistole “scacciacani” cal. 9×21, riuscisse a realizzare armi perfettamente funzionanti, che venivano poi vendute alla criminalità locale per mille euro circa ciascuna.
L’operazione ha quindi stroncato il traffico di armi, risultato tuttora attivo, poiché durante gli arresti, sono state ritrovate, nelle abitazioni di 3 indagati, 2 pistole già modificate, assolutamente offensive e letali, 2 armi in fase di lavorazione, 8 canne e 87 proiettili.
Ulteriori 2 pistole clandestine modificate erano poi già state trovate in possesso di uno degli indagati durante l’attività investigativa, che in quel caso è stato arrestato in flagranza. Le armi complessivamente sequestrate dai militari nel corso dell’indagine salgono quindi a 6.
Nella giornata odierna, 10 febbraio 2023, la Procura Distrettuale della Repubblica al Tribunale di Catania ha delegato ai carabinieri del comando provinciale di Catania, l’esecuzione di nove misure custodiali, di cui cinque in carcere e quattro di arresti domiciliari, emesse dal gip del Tribunale, nei confronti nei confronti di :
• Salvatore Natale Mirabella nato a Catania il 25.12.1990;
• Salvatore Assennato nato a Catania il 15.08.1992;
• Alessandro Nicosia nato a Catania il 14.07.1979;
• Alberto Longo nato a Catania il 02.12.1969;
• Vito Russo nato a Catania il 21.02.1983;
• Antonio Carmelo La Rosa nato a Catania il 16.07.1983;
• Alfio Vittorio Murabito nato a Catania il 23.12.1992;
• Emilio Rosa Murabito nato ad Aci Bonaccorsi il 30.08.1964;
• Davide Todaro nato a Catania il 14.02.1995.
I soggetti sono gravemente indiziati a vario titolo, allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non consente l’intervento delle difese, dei reati di rapina, porto e detenzione di armi clandestine e comuni da sparo nonché di armi bianche ed ancora dei reati di fabbricazione e cessione di armi clandestine, di sequestro di persona e di falso.
Il provvedimento restrittivo del massimo rigore è stato emesso all’esito di indagini coordinate da questa Procura e svolte dalla Stazione carabinieri di San Giovanni La Punta, da gennaio a maggio 2022 , che hanno consentito di evidenziare elementi indizianti, univoci e convergenti, circa la diretta partecipazione ai fatti delittuosi, di un gruppo di persone di cui sarebbe a capo Salvatore Natale Mirabella.
Nel corso della fase investigativa, si è addivenuti, inoltre, ad acquisire elementi indiziari in ordine alla sussistenza di un’organizzazione criminale finalizzata al rilascio del “Green pass” in favore di richiedenti “No-vax”, nonché di una fiorente attività di fabbricazione e compravendita di armi clandestine.
L’indagine, sviluppata mediante attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che attraverso videoriprese e pedinamenti, ha tratto origine dalla rapina, consumata il 17 gennaio 2022, ai danni del centro scommesse “DOMUS-BET” di San Giovanni La Punta, dove 3 degli odierni indagati, sotto la minaccia di un’arma bianca, si sarebbero impossessati della somma di denaro di 5mila euro nonché di un numero imprecisato di “gratta e vinci”. Gli stessi, a fine di portare a termine la rapina, non avrebbero esitato nella circostanza a minacciare e trascinare all’interno del centro scommesse un passante, per evitare che questi avvisasse le forze di polizia.
Grazie alla capillare attività di intercettazione e ai conseguenti riscontri è emerso un quadro adeguatamente suffragato sotto il profilo indiziario, del Mirabella in ordine ad ulteriori due rapine aggravate, una commessa nel febbraio 2018 all’interno del supermercato Lidl di San Giovanni La Punta ed una commessa nel gennaio 2011 ai danni di un tabacchi sempre di San Giovanni La Punta.
Durante l’attività è emerso , inoltre, che il Mirabella avrebbe gestito in prima persona un articolato sistema finalizzato a procacciare dietro compenso validi “Green pass” a favore di soggetti “No-vax” (tutti denunciati a piede libero), che miravano ad acquisire la suddetta certificazione senza sottoporsi al previsto vaccino anti Covid-19. Per ottenere la certificazione gli interessati pagavano circa 300 euro.
Gli indagati, anche attraverso la falsificazione dei documenti di identità, avrebbero indotto in errore gli operatori sanitari, che facevano sottoporre al vaccino, in luogo dei reali richiedenti “Green pass”, delle “cavie”, in particolare tossicodipendenti, che si offrivano in cambio di sostanza stupefacente o pochi euro.
I sodali, ognuno con compiti ben delineati, si sarebbero occupati di reperire sia i clienti che le cavie, mentre il Mirabella avrebbe accompagnato questi ultimi presso i vari hub vaccinali dislocati sul territorio etneo.
Sempre grazie alla puntuale attività d’indagine svolta dall’Arma dei carabinieri, si è addivenuti ad un fiorente traffico d’armi giocattolo che sarebbero state modificate da uno degli odierni arrestati, ed a tutti gli effetti offensive e letali, da qui il nome dell’indagine 9X21.
Traffico che ha portato all’arresto in flagranza di reato del Mirabella ad opera dei militari di San Giovanni La Punta, il 17 aprile 2022 perché trovato in possesso di due pistole clandestine.
Il gip ha disposto la custodia in carcere per cinque indagati e gli arresti domiciliari per altri quattro; nel medesimo contesto sono stati deferite in stato di libertà ulteriori otto persone.
Espletate le formalità di rito, i destinatari di ordinanza custodiale in carcere sono stati tradotti nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.
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