CATANIA – La sorpresa nell’uovo pasquale dei siciliani c’è stata e addirittura, talmente grande, che fuoriusciva dal guscio: migliaia di migranti, provenienti dalla Libia. Come commentato dal procuratore capo di Catania Zuccaro: “Durante le feste pasquali sono sbarcate 8500 persone e, dagli accertamenti svolti, è risultato che sulle coste libiche c’erano tante navi pronte a partire che sembrava lo sbarco degli alleati in Normandia. Intanto sono stati accertati da parte della Procura di Catania collegamenti telefonici tra le bande criminali dedite al traffico di migranti con le Ong impegnate con le imbarcazioni nel mare libico; l’impiego di fari per illuminare le rotte notturne verso le loro navi e che queste ultime, tramite gli accordi con i trafficanti, staccano al momento giusto i trasponder, ovvero i ricetrasmettitori radar per non essere localizzati e cosi viaggiare clandestinamente, tipo pirati!“.
A difesa delle Organizzazioni non governative si schierano “Medici senza frontiere” e “Amnesty International Italia” dichiarando che i soccorsi avvengono secondo il Codice della navigazione e che le Ong operano in acque internazionali e in presenza di naufragi entrano in acque libiche e sempre solo dietro autorizzazioni delle autorità competenti.
Una situazione incandescente che richiama gli Organi del Governo italiano, preposti alla soluzione del problema della migrazione nel Mediterraneo, e la Procura della Repubblica a fermare il traffico disumano dei trafficanti e di possibili collaboranti.
Ma adesso torniamo in Sicilia, dove i Comuni in base ai piani del Viminale debbono occuparsi dell’ospitalità dei cosiddetti profughi d’Africa; il sindaco di Acicastello Filippo Drago, come tanti primi cittadini, si oppone a ricevere 80 migranti e addirittura lancia una possibilità di referendum per prendere con il “si e con il no” una decisione comune.
Per i Comuni dell’Isola ci mancava persino quest’altra tegola addosso, dopo quella dell’ Ars che ha previsto con una legge specifica di sciogliere Giunte e Consigli comunali incapaci dell’approvazione dei propri bilanci e per giunta privati dei cosiddetti finanziamenti regionali. Di sicuro sarebbe meglio che, da ora in poi, le Ong, interessate al salvataggio dei migranti, andassero a dirottare lo sbarco direttamente in Normandia e non in Sicilia o nei porti dell’Italia meridionale. Magari avremmo la prova che lassù i Normanni sono bravi e ospitali, come i siciliani, nell’ accoglienza degli sventurati provenienti dagli Stati sub sahariani.
Giuseppe Firrincieli