Omicidio Loris, la mamma resta in carcere. Convalidato l’arresto

Omicidio Loris, la mamma resta in carcere. Convalidato l’arresto

CATANIA – Nel tardo pomeriggio è arrivata l’attesa decisione del gip di Ragusa Maggioni sul destino della mamma di Loris. La donna resta accusata dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del figlio e dunque non può lasciare il carcere. Convalidato dunque il fermo di Veronica Panarello, arrestata tre giorni fa con le gravissime accuse di cui si è detto. È un esito che molti davano per scontato ma che oggi ha trovato la sua ufficialità.

Gli investigatori dunque non hanno creduto alla versione della donna che ieri, nell’interrogatorio di garanzia al quale è stata sottoposta nel carcere di piazza Lanza a Catania alla presenza del procuratore della repubblica di Ragusa Carmelo Petralia e del suo avvocato Francesco Villardita aveva confermato la sua versione dei fatti, con le tante contraddizioni e incertezze della prima ora.

Alla donna è stata data notizia della decisione del giudice nel carcere e dalla sua cella si sarebbe levato un urlo disperato e la stessa frase di sempre: “Non sono stata io, non ho ucciso io il mio bambino“.

La notizia si è subito diffusa anche a Santa Croce Camerina e il marito di Veronica, Davide Stival, avvicinato dai cronisti, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Si è chiuso nella maschera di silenzio e dolore che conosciamo. Poche parole anche dagli altri familiari, solo qualche sguardo impenetrabile. Anche fra i cittadini sgomento per lo sviluppo di questa vicenda. C’è ancora qualcuno che crede all’innocenza di Veronica Panarello ma più trascorre il tempo più le certezze si annebbiano, più diventa forte la consapevolezza della responsabilità della mamma di Loris.

Oggi peraltro dagli investigatori sono state raccolte altre prove che incastrano la donna, immagini raccolte e diffuse dalle telecamere sparse a Santa Croce che rivelano l’incongruità della dichiarazioni di Veronica. Bugie, terrbili bugie che al momento non si capiscono appieno. Non si capisce il movente, c’è ancora qualche dubbio sul fatto che Veronica abbia agito da sola. Le certezze dominanti sono, ripetiamo, le bugie della donna, il suo atteggiamento ambiguo, poco chiaro, fin dai primi momenti dell’indagine.