Omicidio Emanuele Di Cavolo: non solo movente mafioso al vaglio degli investigatori. A giorni l’autopsia

RAMACCA – Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Emanuele Di Cavolo, 33 anni, trovato morto poco dopo le 9,30 di sabato mattina vicino alla diga del lago di Ogliastro, tra ai comuni di Ramacca e Raddusa, nel catanese.

L’uomo, ucciso con dei colpi di pistola e di pietra in testa, avrebbe avuto, secondo alcune testimonianze, dei contatti con la famiglia mafiosa dei Laudani, detti “Mussi di Ficurinia”, ma non c’è solo il movente mafioso al vaglio degli investigatori.

Per chiarire la causa e capire chi lo ha ucciso sono stati ascoltati i parenti e gli amici del ragazzo. Dai loro racconti emerge come l’autore o gli autori dell’omicidio potrebbero essere persone che lui frequentava da un po’ di tempo e di cui si fidava.

Su disposizione del magistrato, il suo corpo è stato già trasferito all’obitorio dell’ospedale Gravina di Caltagirone e verrà effettuata un’autopsia.

Di Cavolo vanta precedenti penali, in quanto nel 2014 era stato fermato dalle forze dell’ordine a Belpasso, sempre nel catanese, dopo il furto di un’auto, insieme a due amici.