PALAGONIA – Il 24enne che avrebbe strappato l’arma dalle mani dello zio per ucciderlo avrebbe agito per legittima difesa: ecco quanto emerso dalle indagini sull’omicidio di Giuseppe Buscemi, ucciso a colpi di pistola a Palagonia (Catania).
Sembra che la vittima fosse stata condannata a 2 anni e 8 mesi per atti persecutori nei confronti della ex moglie. Sarebbe questa la ragione che avrebbe indotto l’uomo, particolarmente nervoso per via della futura reclusione, a perdere il controllo.
Buscemi avrebbe quindi impugnato la pistola, minacciando il fratello: così il nipote – preoccupato per i suoi familiari – gli avrebbe strappato l’arma dalle mani per poi colpirlo mortalmente. Secondo quanto precisato all’Agi dal legale del 24enne, si tratterebbe appunto di legittima difesa.
Il giovane al momento si trova recluso al carcere di Caltagirone.
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