Oggi la festa di San Sebastiano: tra fede e folklore Acireale saluta il compatrono

Oggi la festa di San Sebastiano: tra fede e folklore Acireale saluta il compatrono

ACIREALE – Ricorre oggi la festa di San Sebastiano, santo compatrono di Acireale, in provincia di Catania. Nella città dai 100 campanili i festeggiamenti sono attesi tutto l’anno e coinvolgono l’intera comunità.

I turisti ne apprezzano i contorni folklotistici e ne assaporano tutte le sfumature: le grida dei fedeli, le bancarelle, la folla incontenibile. D’altronde è l’evento che apre la stagione invernale acese in termini di macchina organizzativa, seguito dal famoso Carnevale, il più bello di Sicilia.

Pioggia e vento sono i principali nemici e le previsioni del meteo, in vista della fatidica data, interessano acesi e forestieri che sperano nella clemenza del tempo per vivere a pieno tutti i momenti salienti dei festeggiamenti.

Folklore e fede. I due aspetti che convivono in questa festa popolare che, come in tutte le manifestazioni legate alla religiosità, finiscono con l’ampliare l’orizzonte di interesse per chi se ne appassiona.

Protagonisti indiscussi della festa sono i devoti, scalzi e instancabili, che a San Sebastiano affidano preghiere e speranze: la supplica per la guarigione dalla malattia o per la soluzione di un grave problema.

Voti e fede che si tramandano da generazione in generazione. Figli che prendono il testimone dai padri e che trasmetteranno a loro volta ai propri figli la devozione per l’amato santo.

La festa vive in un alternarsi ritmico di frastuono e silenzioso raccoglimento: momenti scanditi dalle fasi del programma. Il triduo con le sante messe nella Basilica, la svelata della mattina presto, la suggestiva uscita del fercolo portato a spalla, che dal sagrato corre fino a via Ruggero Settimo, la processione lungo le vie cittadine e le attrazioni più coinvolgenti come la salita di san Biagio, l’arrivo alla stazione col tradizionale fischio del treno e la corsa fino al palazzo vescovile.

Qui affacciato al balcone, il vescovo porge il suo discorso alla comunità. Infine, alle 23, il rientro in Basilica accompagnato dai fuochi pirotecnici ascoltati in tutto il territorio. E anche chi è a casa pensa: San Sebastiano è rientrato.