Nuovo Piano Urbanistico Generale, Catania lo attende da oltre mezzo secolo: come siamo messi adesso?

CATANIA – Nelle ultime settimane a Catania ha tenuto banco la questione relativa al Piano Regolatore Generale, adesso denominato Piano Urbanistico Generale. Quello redatto da Luigi Piccinato nel 1964 e divenuto esecutivo, anche se non nella sua totale interezza, cinque anni dopo viene ritenuto ormai obsoleto in quanto sarebbe tra i più vecchi d’Italia.

Abbiamo già visto come il problema sia stato affrontato con un occhio al problema delle strutture ospedaliere ormai dismesse nel centro storico, in particolare il vecchio ospedale Santa Marta. Il movimento di società civile, attivo a Catania da oltre trent’anni, Cittàinsieme ha sottolineato come sia di fondamentale importanza la convocazione da parte dell’amministrazione comunale del capoluogo etneo di una consultazione permanente.

Oltre a ciò è stato ribadito come i rappresentanti dei cittadini debbano essere coinvolti in un dibattito che dovrebbe essere molto approfondito, anche attraverso l’invito all’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania, Enrico Trantino. Quest’ultimo, intervenuto ai nostri microfoni, fa un quadro della situazione attuale e puntualizza come adesso manchino le individualità adeguato ad affrontare i diversi aspetti dello studio.

“Si tratta di quattro studi per l’esattezza – afferma Trantino –, ovvero quello paesaggistico-ambientale, quello archeologico, quello geologico e un altro che non mi sovviene. Al momento mancano risorse per pagare esperti esterni e sono assenti le professionalità all’interno del Comune. Ma non rimaniamo fermi a guardare e stiamo verificando se sia possibile accedere a qualche fondo di rotazione o della Regione Siciliana o di altre amministrazioni. La Regione ha stanziato una somma pari a 2 milioni e 800mila euro per eventuali incarichi progettuali, ma che riguarderebbero, secondo il bando, esclusivamente la messa in sicurezza di edifici e l’efficientamento energetico. Sto cercando comunque di capire se c’è o meno la disponibilità della Regione a estendere il campo di applicazione per poter coprire tutte le competenze. Cerchiamo quindi di comprendere cosa possiamo riuscire a fare”.

Le iniziative per la partecipazione dei cittadini non mancheranno, in quanto “è importante sempre il confronto con la città – conclude Trantino –. Finora il consiglio comunale ha sentito le associazioni e i sindacati perché è giusto che la città esprima il suo parere“.  

Fonte immagine: archivioluigipiccinato.it

Giuliano Spina

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