Le nuove frontiere di Penelope Sicilia. Un’associazione per le persone scomparse e non solo

CATANIA – La tutela legale dei minori in ambito civile e penale: questo, il tema del convegno tenutosi nei giorni scorsi nell’aula consiliare del Comune di Biancavilla. L’evento è stato organizzato dal presidente di Penelope Sicilia, avvocato Elena Cassella e da uno dei componenti del consiglio direttivo regionale dell’associazione, l’avvocato Ada Vasta, in sinergia con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania.

L’associazione Onlus, già presente nel 2002 sul territorio nazionale, per offrire a titolo gratuito un sostegno e un aiuto alle famiglie delle persone scomparse e avviare piani di prevenzione, ha deciso di affrontare in questa sede il delicato argomento della tutela minorile nelle controversie giudiziarie, trattandosi di un settore centrale dell’evoluzione normativa ma ancora piuttosto lacunoso.

Ad aprire il convegno, gli interventi dell’avvocato Vasta che ha sottolineato l’impegno sempre maggiore dell’associazione verso problematiche non più esclusivamente orientate alla ricerca degli scomparsi in Sicilia, e dell’avvocato Elena Cassella che, entrando immediatamente nel vivo del dibattito, ha sollevato importanti questioni di ordine legale e giuridico. “Chiediamoci chi viene considerato minore in una società di diritto come la nostra. È solo il minore di anni 18? In realtà, si tratta di un concetto molto relativo – spiega la presidentessa di Penelope Sicilia – e trasposto ai social network come facebook, se da un lato, è consentita l’apertura dell’account a colui che ha meno di tredici anni, dall’altro, lo stesso soggetto non sarebbe imputabile per legge. Da qui, la centralità del ruolo di garanti dei genitori e degli stessi cittadini“.

Assolutamente pregevoli, poi, i contributi della dottoressa Marisa Scavo, procuratore distrettuale aggiunto della Repubblica, e del presidente nazionale di Penelope, l’avvocato Antonio Maria La Scala. Entrambi hanno posto l’accento sulla necessità che quei reati particolarmente “odiosi”, come definiti dalla dottoressa Scavo, quali la pedopornografia, il cyberbullismo, la prostituzione minorile, trovino un forte argine normativo e assicurino al minore la più ampia protezione possibile. Al riguardo, su sollecitazione delle associazioni anti-violenza, esistono, in ogni Procura della repubblica, gruppi di lavoro specializzati per trattare tale particolare materia, in quanto l’impatto del minore con la giustizia, sia esso come indagato che come persona offesa, è particolarmente traumatizzante.

Penelope Sicilia ha avuto, inoltre, l’onore di ospitare in tale occasione il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza in Sicilia, il prof. Luigi Bordonaro, la cui nomina è stata oggetto proprio di una delle battaglie portate avanti dalla stessa associazione. Si tratta di una figura fortemente voluta e stimata che ha, da sempre, collaborato con le istituzioni al fine di promuovere la piena attuazione dei diritti dei minori e che si è validamente distinto in qualità di Giudice Onorario presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta e componente dell’Osservatorio per la dispersione scolastica, oltreché autore di numerose pubblicazioni sul disagio giovanile.

Il convegno, tra il plauso dei numerosissimi partecipanti, avvocati, giuristi e operatori del settore, ha anche affrontato il tema degli obiettivi futuri di Penelope Sicilia. Come sostenuto dall’avv. Elena Cassella si auspicherebbe, innanzitutto, una riforma del diritto minorile in quanto, attualmente, chi involge questioni riguardanti il minore nell’ambito del diritto di famiglia, è all’interno del Tribunale ordinario il giudice della separazione che, tuttavia, non è Giudice del minore, ma si occupa solo del ruolo genitoriale. Uno dei lati oscuri in tale settore è, principalmente, il problema dell’assegnazione della casa coniugale. A tal fine, l’avvocato Elena Cassella, in applicazione dei recenti orientamenti giurisprudenziali secondo cui il minore ha diritto di conservare il proprio habitat, ha lanciato la proposta di assegnare l’abitazione ai minori stessi, lasciando che siano i genitori a spostarsi routinariamente per meglio garantire l’equilibrio dei figli, e non questi ultimi a cambiare continuamente casa, per stare con la madre o con il padre.

Ulteriore proposta, di cui il presidente regionale di Penelope, avvocato Cassella, intende farsi promotrice, riguarda la possibilità di assegnare alloggi comunali al coniuge costretto ad abbandonare la propria abitazione, all’esito dell’ordinanza presidenziale. L’idea è mutuata da quanto già adottato a Milano dove sono stati, all’uopo, predisposti alcuni residence a costo ridottissimo per ovviare a tali inconvenienti a seguito della separazione, e assicurare un tetto sicuro al genitore che si trovi in condizioni di difficoltà economica. L’auspicio di Penelope Sicilia sarebbe proprio quello che tutti i comuni decidano di attivarsi per concretizzare questa brillante iniziativa. “Chi si occupa di cause di separazione, vede sempre più spesso i figli a margine delle esigenze e degli impegni dei genitori. Occorre, invece, rendere effettiva la tutela dei diritti dei minori. Ed è su questo per cui, come avvocato e presidente di Penelope Sicilia, intendo ottenere nuovi risultati e maggiori garanzie. È vero che il mondo non si può cambiare, però si può dare un contributo per cambiare il mondo“.