Non si potrà più giocare a pallone in strada: multe fino a 500 euro a Riposto

Non si potrà più giocare a pallone in strada: multe fino a 500 euro a Riposto

RIPOSTO – Non si potrà giocare a pallone in strada. A deciderlo è il sindaco di Riposto, nel Catanese. Ma sono doverose alcune precisazioni.

Divieto di giocare a pallone in strada

A seguito di numerose segnalazioni provenienti dai residenti, dai turisti e dai villeggianti al Comune, che esprimevano la necessità di adottare misure per regolamentare l’uso delle piazze e delle aree pedonali, il sindaco Davide Vasta ha emesso un’ordinanza che proibisce l’attività di gioco con il pallone in tutte le zone pedonali frequentate dalle persone.

Queste zone includono piazza Scarcella, situata accanto alla Chiesa Madonna del Rosario, piazza Vagliasindi e via Marina a Torre Archirafi.

Tuttavia, l’ordinanza esclude dall’interdizione i giochi condotti dai bambini mediante l’uso di palloni che, per le loro caratteristiche di peso e consistenza, non rappresentino alcun pericolo.



Le parole del sindaco

Il divieto serve a porre fine al malcostume di chi, con palloni di cuoio, quindi pesanti, rischia di far male alle persone, compresi anziani e bimbi, che passeggiano sul lungomare o nelle adiacenze delle piazze“, specifica il primo cittadino.

E poi è importante anche la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale e dei beni privati. Nessuno – aggiunge – vuole negare il gioco del pallone ma esistono luoghi più idonei per disputare partite. A tal proposito sono in corso i lavori di sistemazione del campetto di Torre Archirafi, quello adiacente alla colonia felina“.

“Abbiamo ripulito l’area dalle erbacce, stiamo ripristinando l’illuminazione, come ci avevano chiesto i ragazzi, stiamo collocando una rete per evitare che i palloni finiscano per strada, costituendo un pericolo per chi gioca, e stiamo redendo fruibile una fontanella con pulsante per ridurre gli sprechi d’acqua”, conclude.

Nelle prossime settimane verrà collocata l’apposita segnaletica. Le violazioni all’ordinanza saranno punite con una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro.