Non si ferma all’alt e sperona una Volante, 50enne in manette

Non si ferma all’alt e sperona una Volante, 50enne in manette

CATANIA – I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, in servizio di controllo del territorio, vicino piazza Bonadies, hanno intimato l’alt a un’autovettura.

Il conducente, anziché fermarsi, ha accelerato guadagnandosi la fuga.

L’inseguimento

A quel punto ne è scaturito un inseguimento lungo le vie del quartiere che si è concluso nei pressi del viale Mario Rapisardi dove l’uomo, con la propria auto, ha speronato la Volante che nel frattempo si era posizionata in modo tale da poter bloccare la corsa.

L’uomo, a questo punto, sceso dall’autovettura, è fuggito correndo, inseguito dai poliziotti che, poco dopo, lo hanno raggiunto e bloccato. Ha tuttavia cercato di darsi ancora alla fuga, dando così vita a una colluttazione con gli operatori che, con non poche difficoltà e con l’ausilio di altri equipaggi, nel frattempo giunti in supporto, sono riusciti a bloccarlo e immobilizzarlo definitivamente.

La perquisizione

A quel punto, l’uomo – un 50enne pregiudicato catanese, è stata sottoposto a perquisizione, poi estesa all’autovettura, all’interno della quale è stata rinvenuta una busta in plastica contenente undici involucri in cellophane trasparente, con all’interno della sostanza stupefacente, presumibilmente del tipo marijuana, per un peso di 38,40 grammi.

Gli agenti hanno successivamente eseguito anche una perquisizione domiciliare nell’abitazione del 50enne che ha permesso di rinvenire e sequestrare altra sostanza stupefacente, presumibilmente sempre del tipo marijuana, per un peso di 8,5 grammi.

Calci ai poliziotti

Nel corso degli accertamenti, l’uomo è andato in escandescenza e ha colpito con diversi calci uno dei poliziotti che hanno riportato alcune lesioni.

Al termine delle attività di rito, il 50enne è stato arrestato per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e danneggiamento aggravato di beni dello Stato.

Su disposizione del Pubblico Ministero, è stato portato nel carcere di Piazza Lanza, in attesa della convalida innanzi al GIP.