“Non è diverso da me, è solo un po’ più abbronzato”: ogni tanto bisognerebbe vedere con gli occhi dei bambini

CATANIA –“Ho un amico di colore, mi vuole tanto bene e non è diverso da me. È solo un po’ più abbronzato!”, sono queste le parole di Lorenzo, un bambino di 6 anni al quale abbiamo chiesto cosa pensasse dei suoi coetanei di colore.

“Non li vedo in nessun modo, vedo due braccia, due gambe, un naso, una bocca, insomma vedo un ragazzino come me”, anche Vincenzo, di 11 anni, non riscontra molte differenze con un ragazzino di colore della sua età.

Come mai gli adulti, invece, li vedono così diversi? Una diversità che sembra andare oltre al colore della pelle, una diversità che non scatena curiosità, ma spesso odio.

Si pensa che questo sentimento così negativo, nasca dal fatto che gli adulti siano condizionati dalla società e che i bambini, invece, diano pareri così dolci e a tratti ingenui proprio perché puri e non contaminati dalle idee degli adulti.

Ogni tanto bisognerebbe vedere anche con gli occhi dei bambini.

Abbiamo chiesto anche a qualche adulto, così da poter fare un confronto e le risposte sono state veramente diverse.

“Aiutarli è giusto, però l’esagerazione stanca e porta all’esasperazione”, così dice Antonio che, a 74 anni, ci spiega il perché delle sue affermazioni, da alcuni considerate razziste. L’uomo dichiara di non essere assolutamente razzista, anzi, però ha notato come spesso si dia più aiuto ai migranti che a molti bisognosi italiani.

Avranno ragione gli adulti, con i loro anni di esperienza, o i bambini con la loro purezza?

Immagine di repertorio