Natale, il presepe come veicolo di messaggi sociali: nel Catanese migranti in difficoltà sullo sfondo di Betlemme

Natale, il presepe come veicolo di messaggi sociali: nel Catanese migranti in difficoltà sullo sfondo di Betlemme

FIUMEFREDDO DI SICILIA – L’arte del presepe ha sempre rappresentato un immaginario che non riguarda solo ed esclusivamente i cristiani cattolici, ma ricopre argomenti ancora più vasti. Proietta i più nella Betlemme ai tempi della nascita di Gesù, rievocando trascorsi e tradizioni storiche, si è trasformato pure in una forma d’arte e teatro, tra presepi d’autore e viventi. È diventato pure, soprattutto nell’ultimo periodo, un’occasione per veicolare importanti messaggi sociali. La potenza del presepe nel periodo di Natale, dunque, allarga i confini dal mondo cristiano a fenomeno sociale.

Tra Re Magi, pastorelli, case, grotte, Gesù Bambino, Giuseppe, Maria e animali vari possono, dunque, trovare spazio anche altri protagonisti, magari non presenti all’epoca, che non danno fede alla storia, ma che, appunto, veicolano forti messaggi sociali sfruttando la figura e la visibilità del presepe.

È quanto è stato fatto dai giovani della comunità parrocchiale Maria Santissima del Rosario a Fiumefreddo di Sicilia (Catania), che nel loro presepe hanno inserito una piccola barca in balia del mare agitato con a bordo dei migranti in difficoltà. Accoglienza e metafore, con Papa Francesco stesso che aveva detto nella lettera enciclica Fratelli Tutti: “la pandemia ha suscitato a tutti noi la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca“.

Una consapevolezza che si deve tradurre in maggiore spirito d’accoglienza verso gli altri, soprattutto se essi provengono da difficoltà e sofferenze inimmaginabili. Così come Maria e Giuseppe hanno accolto i Re Magi che portavano doni al piccolo Gesù, così noi dovremmo accogliere e aiutare il prossimo. Forse non ci poterà doni, ma potrebbe portarceli se aiutato a dovere, potrebbe insegnare se incluso nel migliore dei modi. Ancora una volta, dunque, il presepe si discosta da essere un’opera da ammirare o un semplice culto da seguire, ma diventa veicolo di messaggi sociali, di inclusione e di unione. Valori che non possono e non devono riguardare il solo mondo cristiano.

E proprio in questo Natale, nel quale non potremmo accogliere i nostri cari nelle nostre case, il presepe non può che diventare un monito e un augurio di speranza per il prossimo futuro. Un futuro che, si spera, sia più roseo del più recente passato e del difficile presente.

Fonte immagine Facebook – Sicilytourist.com