CATANIA – Fumata nera in Prefettura per la vertenza Myrmex. La Regione non si e’ presentata all’incontro di stamattina a Palazzo Minoriti sul futuro del laboratorio di ricerca farmacologica della zona Industriale.
Assenti gli assessori regionali Linda Vancheri e Lucia Borsellino. Presenti al tavolo invece il Comune, con il vicesindaco Marco Consoli, l’azienda, con l’avv. Gian Luca Calvi e Salvatore Celeste, direttore del centro di ricerca, e i rappresentanti sindacali di Cgil, Uil e Cisal. Ha coordinato l’incontro il viceprefetto Rosamaria Monea.
“L’incontro non e’ stato proficuo per l’ assenza della Regione – ha dichiarato Giacomo Rota, segretario generale Cgil Catania – Siamo preoccupati e irritati. Non si può giocare con il pane di 69 famiglie”. E ancora. “Abbiamo richiesto la proroga della data di scadenza ( fissata il 17 settembre) della clausola di salvaguardia occupazionale sancita dalla delibera regionale dell’agosto 2011”.
“la nostra pazienza sta per terminare – conclude Rota – i lavoratori metteranno in campo il loro protagonismo guidati dai sindacati nelle forme previste dalla legge e con la civiltà che da sempre contraddistingue i lavoratori della Myrmex”
Intanto sotto la prefettura per tutta la mattinata i lavoratori hanno promosso un sit-in di protesta. Il laboratorio Myrmex alla zona industriale rischia di chiudere i battenti dopo 3 anni di inattività. I 69 dipendenti attualmente sono in cassa integrazione a zero ore da febbraio.
Antonino Rizzo e Agatino Giannino (nella foto) sono due tecnici della Myrmex. “Le nostre certezze sono andate a pezzi da un giorno a l’altro – ci dice Antonino – ho 52 anni e da 26 lavoro al laboratorio. E adesso sono a casa“. Al suo sfogo, si unisce quello del collega Agatino, 49 anni – “E’ da tre anni che non tocco una provetta e salto i corsi di aggiornamento, oltre la beffa il danno professionale. Spero solo di poter tornare a lavorare. Mi hanno levato la mia passione”.