Muore il cane “Don” dopo anni di meritevole servizio: Cinofili di Nicolosi a lutto

NICOLOSI – Recentemente, un bellissimo pastore tedesco di nome “DON” è morto a causa di una malattia incurabile. Don aveva prestato servizio per oltre 8 anni al Nucleo cinofilo dell’Arma dei carabinieri situato a Nicolosi, specializzato nella gestione dell’ordine pubblico e nell’individuazione della droga.

La storia dei carabinieri cinofili e l’aiuto degli amici a 4 zampe

Nel corso dei suoi quasi 70 anni di attività, i carabinieri cinofili hanno raggiunto numerosi e preziosi risultati nel campo dell’attività di polizia giudiziaria, accanto a molte operazioni di soccorso e assistenza che hanno attirato l’attenzione dei media nazionali.

I loro compiti includono rintracciare i criminali annusando oggetti o vestiti, localizzando nascondigli per armi, esplosivi e droghe, ispezionando foreste, località remote ed edifici isolati durante cacce all’uomo e rastrellamenti per fuggitivi, inseguendo e arrestando sospetti in fuga e sostenendo la sicurezza delle unità dei carabinieri in condizioni ambientali difficili e situazioni di ordine pubblico.

Inoltre, svolgono un ruolo cruciale negli interventi straordinari durante le operazioni di ricerca e soccorso volti a salvare vite umane, come la localizzazione di persone sepolte nelle valanghe (compito specificamente assegnato alle unità cinofile a supporto del Centro di addestramento alpino carabinieri) o il ritrovamento di persone disperse in disastri naturali come terremoti, alluvioni, crolli ed esplosioni.

Dal 2013 l’Unità cinofila ha incluso anche un “Molecular Search Team” con sede a Firenze, che impiega cani di razza “Bloodhound” per specifiche operazioni di tracciamento delle persone (“mantrailing”) nella polizia giudiziaria e nelle operazioni di soccorso.

Attualmente l’Unità cinofila dei carabinieri è composta da 24 unità cinofile distribuite su tutto il territorio nazionale, operanti nell’ambito delle unità territoriali in cui sono di stanza.

Il Servizio carabinieri Canini viene esportato anche all’estero, dove è noto come Unità K9 (K9 – Canine), partecipando a significative missioni internazionali di peacekeeping in territori devastati dalla guerra, come avveniva in passato in Bosnia Erzegovina, Kosovo e Albania.

Nella parte orientale della Sicilia, i carabinieri hanno unità cinofile composte da cani e conduttori addestrati per operazioni di ricerca e soccorso, rilevamento di armi ed esplosivi, rilevamento di droga e mantenimento dell’ordine pubblico. Queste unità sono basate presso il Nucleo cinofilo dei carabinieri di Nicolosi e supportano i comandi territoriali nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna.

Solo nell’ultimo anno, le forze dell’ordine hanno partecipato a 42 servizi di ordine pubblico, tra cui attività di decontaminazione in caso di incidenti, 248 operazioni di rilevamento di droga e 71 azioni di contrasto al traffico di armi ed esplosivi.

I loro sforzi hanno portato all’arresto di 46 persone colte in flagrante e, in particolare, al sequestro di 4 kg di cocaina, 3 kg di hashish, 113 kg di marijuana essiccata, 598 piante di marijuana, 496 semi di canapa e 21 armi da fuoco, tra mitragliatrici e armi da guerra, grazie alle eccezionali capacità olfattive dei cani dell’Arma dei Carabinieri.

I successi di Don

Tra i successi significativi ottenuti nel corso degli anni da Don, vale la pena ricordare in modo particolare il ritrovamento di 200 grammi di cocaina nascosti in un compartimento segreto azionato da una presa elettrica, una scoperta che solo un cane antidroga adeguatamente addestrato avrebbe potuto fare.

La relazione tra il cane e il conduttore è un legame indissolubile e quando il cane, per motivi legati all’età, cessa di lavorare per le Forze dell’Ordine, di solito viene adottato dallo stesso conduttore.

Questo era l’intento dell’addestratore diDon“, che aveva compiuto 10 anni lo scorso aprile e si apprestava a concludere la sua carriera operativa nell’autunno successivo. Purtroppo, Don non è riuscito a godersi la sua meritata pensione a causa di una brutta malattia. Tuttavia, il suo servizio per lo Stato non verrà mai dimenticato… “Buon viaggio sull’arcobaleno, Don“.