Cronaca

Muore d’infarto nel cortile dell’Asp di San Giovanni La Punta, il Codacons parla di “mancato soccorso”

CATANIA – Muore per un infarto nel cortile dell’Asp di San Giovanni La Punta (Catania). È successo nei giorni scorsi a un uomo di 76 anni, originario di Tremestieri Etneo.

L’anziano stava andando a rinnovare la patente di guida quando, dopo aver parcheggiato l’auto, è stato colto da un infarto che non gli ha lasciato scampo.

Pare che al momento del malore ci fosse un testimone che, dopo aver sentito il tonfo della caduta, avrebbe lanciato l’allarme e prestato aiuto all’uomo, in attesa di soccorsi che – a quanto sembra – non sarebbero mai arrivati.

Un’assenza che non è passata inosservata al Codacons che, con perplessità e indignazione, ha fatto presente il mancato intervento di medici e soccorritori del 118. “Un paradosso“, ha detto il Codacons spiegando che il luogo in cui l’anziano si è sentito male era “a un passo dalla postazione del 118“.

Il Codacons: “Nessun soccorritore ha cercato di salvarlo

Dato l’allarme all’interno – ha spiegato il Codacons – al personale dell’ufficio e alla guardia medica, nessun medico sarebbe apparso per prestare soccorso. Anche dal 118 vicino, una volta avvertiti, non sarebbe arrivato nessun soccorso“. Non sarebbe andata a buon fine nemmeno la ricerca di un defibrillatore, a quanto pare “mai comparso, e del responsabile di primo soccorso, ma nessuna risposta. Dagli impiegati ad un medico, solo spalle alzate“.

Nel frattempo, trascorsi venti minuti, il pover uomo è sempre accasciato a terra sotto il sole, con una incredulità diffusa e sconcerto da parte di tutti“, si legge ancora nella nota.

Si indaga sull’accaduto

Il Codacons, attraverso l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’Ufficio Legale Regionale, l’Associazione Italiana per i diritti del Malato e del Cittadino, unitamente ai familiari dell’uomo deceduto, hanno deciso, quindi, di portare il grave caso all’attenzione della Procura di Catania per l’ipotesi di reato di rifiuto di atti d’ufficio e omicidio colposo“.

Le dichiarazioni dell’avvocato Sardella

Allo stato non possiamo sapere se con un tempestivo intervento dei sanitari l’uomo si sarebbe salvato – afferma l’Avv. Carmelo Sardella – ma quello che emerge con sconcertante gravità, grazie al racconto dei testimoni, è che il fatto sia avvenuto proprio in un luogo dove mai il cittadino può pensare a una assoluta mancanza di soccorso e indifferenza, almeno da chi ha il compito di dare soccorso, alla mancanza o pronta reperibilità di un defibrillatore all’interno dei locali dell’Azienda Sanitaria Provinciale di San Giovanni La Punta, alla apparente mancanza di un responsabile di primo soccorso”.

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Tag: asp san giovanni la punta mancato soccorso asp san giovanni la punta

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