CATANIA – La Procura Distrettuale della Repubblica etnea ha delegato la Polizia di Stato per l’esecuzione di una misura cautelare custodiale, emessa il 26 febbraio scorso dal G.I.P. del Tribunale locale, a carico di due soggetti, un 38enne e un 33enne. I due uomini sono gravemente indiziati, in esito agli elementi acquisiti, della commissione del reato di tentata estorsione, aggravata dall’aver commesso il fatto in più persone riunite e all’interno di un’abitazione.
Le indagini sono partite lo scorso 28 gennaio e hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero che i due, al Villaggio Sant’Agata, si sarebbero resi responsabili di minacce di morte e di violenze nei confronti della vittima.
Minacciato e picchiato a sangue per un debito di droga
Le investigazioni, scaturite da una segnalazione, giunta al N.U.E. intorno alle 3,30 di notte, si sarebbero caratterizzate dall’incrocio delle dichiarazioni assunte dai testimoni e della disamina di riprese di interesse, che hanno consentito di comprendere le diverse fasi delle condotte illecite perpetrate, consistenti nel fatto che la persona offesa sarebbe rientrata in casa a tarda notte, accompagnata da due uomini dal comportamento minaccioso. Uno di questi, indicato come “Marco”, insieme al suo complice, avrebbe esercitato violenza e minacce di morte nei confronti della vittima, esigendo la restituzione di una somma di 3.000 euro. La resistenza opposta dalla vittima avrebbe scatenato un’escalation di violenze ad opera dei due aggressori che, messo a soqquadro l’appartamento, colpita al volto con pugni la vittima, non trovando il danaro richiesto, l’avrebbero trascinata a forza fuori dall’edificio, togliendole il cellulare tanto che non era stato più possibile rintracciarla.
L’arresto dei due aggressori
Dal narrato dei testimoni si è acquisito un patrimonio informativo da cui si è rilevato che la somma pretesa fosse riconducibile ad un debito concernente l’ambito degli stupefacenti nonché altri utili particolari ai fini dell’individuazione e del riconoscimento dei due uomini.
Tali risultanze sono state corroborate dagli esiti di un sistema di video sorveglianza di interesse, dalle cui riprese sono stati cristallizzati i movimenti dei due indagati, unitamente alla persona offesa, nelle vicinanze dell’abitazione di quest’ultimo in momenti cruciali.
Le immagini video della tentata estorsione
I due soggetti, dopo essere stati rintracciati e dopo l’espletamento delle formalità di rito, sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza per essere posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.