Micron, sciopero e presidio per difendere il lavoro

CATANIA – Ad oggi 35 lavoratori della “Micron” in tutta Italia, di cui 9 a Catania, restano senza alcuna prospettiva occupazionale. La mobilitazione continua e non si fermerà finché non sarà trovata una soluzione per tutti. Obiettivo: “ESUBERI ZERO”. Per questo, i lavoratori di “Micron” Catania insieme con Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Uglm sciopereranno martedì 25 con presidio dalle 10 alle 14 dinanzi ai cancelli del modulo M6, nella zona industriale catanese.

Ricordiamo che in aprile, a seguito delle iniziative dei lavoratori, era stato firmato un accordo dalla presidenza del Consiglio e dalle Regioni sedi di stabilimenti “Micron”, dall’azienda e dalle organizzazioni sindacali, nel quale si prevedeva uno sforzo di tutti i sottoscrittori per individuare prima del 15 dicembre una soluzione positiva a tutti i 419 esuberi inizialmente annunciati.

In questo quadro, poi, non vanno trascurati gli impegni presi non soltanto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, ma anche dalla Regione siciliana con l’assessorato alle Attività Produttive e dal comune di Catania.

Impossibile, inoltre, dimenticare gli obblighi assunti ai tavoli ministeriali e garantiti dal Governo nazionale per i quali STMicroelectronics, l’azienda dalla quale provengono tutti i lavoratori coinvolti in questa vertenza, assumesse 170 lavoratori in tutto il territorio nazionale.

A oggi, però, le assunzioni sono 159. Mancano, dunque, 11 lavoratori all’appello e noi riteniamo che tali posizioni debbano essere occupate, malgrado ST si barrichi sulla propria linea ribadendo di non avere disponibilità ulteriori sulle professionalità rimaste. Per le rappresentanze sindacali unitarie di “Micron”, per le segreterie di Fim, Fiom, Uilm e Uglm, questo è inaccettabile!

Siamo ormai prossimi alla scadenza del 15 dicembre, ma lontani dall’obiettivo.

Trentacinque lavoratori e lavoratrici si trovano a dover affrontare la Cassa integrazione straordinaria “per ristrutturazione” con l’incubo della perdita definitiva del posto.

Riteniamo, pertanto, necessario mantenere accesi i riflettori su questa vertenza affinché tutti gli attori presenti al tavolo ministeriale si adoperino per azzerare l’impatto occupazionale provocato dalla decisione di “Micron”.

Giudichiamo oltremodo assurdo, infine, che multinazionali come “Micron” e “STMicroelectronics”, con miliardi di dollari di fatturato e decine di migliaia di personale nel mondo, possano lasciare senza occupazione “appena” 35 persone, tutte di elevata professionalità e notevole esperienza.

Redazione

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